FEDERALISMO, OPPORTUNITA', AUTONOMIA, IDENTITA' E SOVRANITA' DELL'ISOLA: CONVEGNO A ZURIGO ORGANIZZATO DALLA FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN SVIZZERA

Il tavolo dei relatori alla Casa d’Italia di Zurigo. Da sinistra, Francesca Fais, Ministro Mario Fridegotto Console Gen. di Zurigo, Fabrizio Macrì, Giangi Cretti, Leonardo Canonico, Giorgio Garau, Antonio Fanni, Domenico Scala


di Domenico Scala

Il Convegno tenutosi a Zurigo lo scorso mese di novembre ha suscitato interesse non solo da parte della stampa e del pubblico sardo, ma anche da parte di molte organizzazioni regionali operanti in Svizzera, i cui rappresentanti sono intervenuti al dibattito finale. Organizzato dalla Federazione dei Circoli Sardi in Svizzera e dall’Associazione Culturale Sarda «E. Racis» di Zurigo, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia di Zurigo a la  Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, il Convegno, con il patrocinio e il contributo della Regione Autonoma e dell’Assessorato del Lavoro della Regione, si è articolato in due sessione, quella economica alla Casa d’Italia di Zurigo, il 5 novembre 2011, e quella storica all’Università di Zurigo, il 18 novembre 2011, proponendosi di fare il punto, con gli esperti intervenuti a dibattiti, sulle conseguenze dell’impatto del federalismo fiscale sulle varie realtà isolane nell’attuale e particolare momento di crisi. Il pubblico intervenuto e il rilievo dato dalla stampa hanno sottolineato l’interesse che l’argomento suscita in questo particolare momento in cui, dopo 150 di Unità nazionale, in Italia si sta passando da una forma fortemente centralizzata dello Stato a quella federale, con molti interrogativi sui vantaggi e gli svantaggi del cambiamento. Il Convegno contava di dare spiegazioni e risposte alle molteplici domande della questione.

La sessione economica

Nella parte storica sono state illustrate le forme più importanti di federalismo come moderna aggregazione di Stati sovrani, dal primo esempio, quello degli Stati Uniti, nato dal geniale compromesso, tra coloro che volevano riunire in un solo Stato le tredici colonie liberatesi dall’Inghilterra e quanti, invece, volevano lasciare a esse pieni poteri. Alla fine, a fare da collante, fu il federalismo, recepito da tutti come base storica dell’edificio comune, che servì a creare uno Stato coeso e ricco. Tra le tante realtà federali, dalla Spagna al Regno Unito, dal Canada all’Australia, dalla Russia alla Germania, un ruolo importante nell’ambito del convegno a svolto la Svizzera. Il prof. Giorgio Garau, associato di Statistica economica presso l’Università di Sassari, ha esaminato l’impatto del federalismo sia sulle entrate che nelle spese e gli effetti sulla competitività dei sistemi economici regionali, arrivando alla conclusione che solo nell’efficace e solidale coordinamento, a livello regionale, nazionale ed europeo, il federalismo potrà determinare una maggiore efficienza nella gestione della spesa pubblica, il cui contenimento oggi pesa su tutti i settori e su tutte le regioni in maniera uguale, senza tener conto dei divari di inefficienza. Il Dottor Leonardo Canonico, commercialista esperto di fiscalità internazionale, ha affrontato l’argomento della nuova perequazione finanziaria nella Confederazione Elvetica, i cui obiettivi sono: diminuire la distanza fra Cantoni ricchi e Cantoni poveri, diminuire gli sprechi con i falsi incentivi, aumentare con la sussidiarietà la prossimità al cittadino, la rinuncia ad alcuni compiti federali a favore dell’autonomia cantonale, riorganizzazione chiara delle competenze e delle responsabilità finanziaria fra i Cantoni e il Governo federale. L’intervento del Dottor Antonio Fanni, responsabile dei servizi promozionali delle Camere di Commercio della Sardegna, occupandosi dell’industria alberghiera dell’Isola ha delineato un profilo esauriente della nuova generazione di turisti e delle risposte atte a soddisfarne le esigenze, inquadrando l’argomento nelle dinamiche dello scenario turistico globale, per concludere con delle riflessioni sulla possibilità d’adozione di un modello di sviluppo turistico alternativo. Il Dottor Fabrizio Macrì, Funzionario della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, è intervenuto sul ruolo della CCIS nell’interscambio alla luce dell’applicazione del federalismo fiscale in Italia, sottolineando l’importanza del mercato svizzero per l’esportazione del nostro Paese, che è il secondo partner commerciale della Confederazione Elvetica, che da sola, con 7,7 milioni di abitanti, consuma prodotti italiani quasi pari alla somma delle esportazioni in Cina e in Russia, che insieme hanno una popolazione di 1,6 miliardi di abitanti. Poiché, a livello pro-capite, la Svizzera si conferma di gran lunga il maggiore importatore e consumatore mondiale di prodotti italiani, ha invitato gli operatori commerciali a guardare con sempre maggiore attenzione al mercato elvetico, utilizzando anche le strutture della CCIS che opera, con successo, sul territorio da oltre un secolo.

La sessione storica

La parte storica del Convegno, svoltasi nella autorevole cornice dell’Università di Zurigo, si è occupata dell’idea di federalismo nella storia del nostro Paese. Gli interventi hanno riguardato l’idea federale in Carlo Cattaneo con la relazione del Prof. Carlo Moos, già docente di Storia moderna della locale Università, e in Antonio Pigliaru, uno degli intellettuali di più alto profilo, anche morale, della Sardegna contemporanea. Argomento, questo, trattato dal Prof. Antonio Delogu, Ordinario di Filosofia morale a Sassari, che ha delineato la figura e l’opera del Pigliaru che, in La vendetta barbaricina, ha rivolto la sua attenzione anche al problema della riforma dello stato, proponendo una lungimirante riflessone critica sul concetto di autonomia. Per Pigliaru, l’autonomia regionale ha il fine di realizzare margini di autogoverno per i quali lo stato tende a essere sempre più democratico. Lo stato che accentra tutti i poteri in un organismo centrale, non consente ai cittadini l’esercizio della sovranità: il decentramento del potere nelle regioni avvicina il potere politico alla società civile, educa i cittadini all’autogoverno, all’esercizio della democrazia quanto più possibile diretta. Il Prof. Raimondo Zucca, anch’egli docente a Sassari, si è occupato dell’identità dei Sardi nell’antichità e del ruolo attivo dei Sardi di oggi nel quadro delle piccole patrie mediterranee ed europee. Per il Prof. Sergio Sotgiu anche il Federalismo non è sfuggito alla regola generale per la quale più un termine viene usato e più si confondono i chiari confini del suo significato. “Ne consegue un uso emotivo e persino umorale della parola, il che serve solo ad accendere gli animi, a irrigidire le posizioni, senza fornire alcun serio contributo alla discussione. Da qui discende la necessità di individuare punti fermi, necessari riferimenti concettuali e storici”. Al riguardo, ha messo quindi a fuoco le idee del suo corregionale Camillo Bellieni, nato a Thiesi (Sassari) nel1893 e moro a Napoli nel 1975, una figura importante e poco nota nell’ambito del federalismo italiano: uno storico efficace, politico acuto, scrittore brillante e fondatore del Partito Sardo d’Azione “uno degli ideologi più acuti e brillanti della sua generazione, che vide “la questione sarda, quella meridionale e federale nell’ambito di una democrazia partecipata, della lotta al malgoverno e al protezionismo economico”. Data l’importanza degli argomenti e l’autorevolezza dei relatori, la Regione Autonoma della Sardegna ha deciso di finanziare la raccolta degli Atti del Convegno, che usciranno nella prossima primavera.

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2 commenti

  1. Piero Ledda (Parabiago)

    Inviamo i nostri più sinceri auguri
    di un Sereno Natale e un nuovo
    anno ricco di felicità.

  2. Circolo Grazia Deledda di Vicenza

    Tres augurios mannos bos’hamos a dare:
    su primu pro una vida chena affannos,
    su segundu pro amistade chena ingannos
    e s’ultimu pro nos bidere sanos a chent’annos!

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