Rossana Carcassi
di ROBERTA PILIA
Penso che sia per dei bei momenti come quello che abbiamo vissuto sabato 20 aprile 2024, con il Circolo Nuraghe, in collaborazione e con il patrocinio della RAS e della Federazione dei circoli sardi in Svizzera, che valga la pena partecipare attivamente alla vita di un circolo.
Confermando il principio della varietà degli eventi proposti ai suoi sostenitori, cinema, enogastronomia, il Nuraghe ha proposto Rossana Carcassi, scrittrice sarda, che ha dialogato con i presenti del suo essere appunto scrittrice e del suo lavoro di scrittrice, che di questo si tratta.
Non capita tutti i giorni che si possa vivere così da vicino il processo della nascita di un’opera letteraria.
Roberta Pilia, che ha proposto e organizzato l’evento, teneva a che, Rossana entrasse nell’intimo del fatto creativo. Cosa spinge a scrivere? Quanto di autobiografico è presente, in particolar modo nell’opera di R. Carcassi? E il ruolo di chi legge?
Rossana è stata al gioco e in modo molto scorrevole e avvincente, ha parlato del suo lavoro di scrittrice, un lavoro a tutti gli effetti che necessita di tempi importanti, spazi fisici e mentali non sempre combacianti con la vita reale, che partendo dall’idea ispirante, passando dalla ricerca assidua, dalla prima stesura, arriva infine, dopo un lungo percorso di correzione, alla stesura definitiva.
Una cosa che colpisce in particolare di Rossana è la sua discrezione: si svela un po’, lascia qualche indizio, su eventuali fatti personali, luoghi, personaggi, ma non impone al lettore la sua lettura: sarà lui, il lettore a scegliere di vivere i suoi libri come vuole, dandogli un suo proprio taglio. Chi legge ha tutte le chiavi in mano, sicuramente anche quella, come insegna Pennac, di non finire un libro. I libri di Rossana hanno un ritmo avvincente, si fanno leggere…
Molto interessante il fatto che lei stessa si stupisca delle strade prese dai suoi libri nelle diverse ri-appropriazioni che i lettori le hanno trasmesso. Nell’ambito di un circolo sardo era quindi quasi scontata una delle domande degli ospiti, a proposito de L’orafo, “ma non hai scritto un romanzo “veramente” sardo?”. Volutamente non c’è nessun riferimento o toponimo che permetta di individuarne la localizzazione dei paesi o anche il poter situare definitivamente la vicenda in Sardegna, una vicenda che ogni lettore può ambientare nei luoghi della propria personalissima storia: in un qualsiasi paesino di una qualsiasi regione…
La presenza dell’editore Paolo Sorba ha contribuito a rendere interessante la serata che si è conclusa con un momento di condivisione gastronomica, aspettando la prossima avventura letteraria di Rossana Carcassi.
Complimenti Rossana