LA SEADA: STORIA, ORIGINI, CURIOSITA’ E VARIANTI DI UNO DEI PRODOTTI SARDI PIU’ APPREZZATI E CONOSCIUTI

Chi non conosce e non ama le seadas sarde? Su questo dolce sardo fatto da due dischi di pasta violada fritti, ripieni di formaggio e ricoperti di miele, c’è tanto da dire.

Iniziamo dal suo nome che pare derivi da seu, il grasso utilizzato per la pasta violada ovvero lo strutto di suino e segada ovvero tagliata in due, in riferimento ai due dischi di pasta sovrapposti.

Il suo nome risente certamente dell’influenza spagnola, che per secoli ha dominato la nostra isola a partire dal 1479 dopo gli Aragonesi.

Anticamente la seada non era neppure un dolce, ma un piatto unico che le donne facevano in occasione delle festività, grande quanto il diametro del piatto. 

Con il passare dei secoli, visto che della seada si hanno notizie da minimo settecento anni, le dimensioni si sono rimpicciolite ed è stato aggiunto il miele o lo zucchero.

Dalle zone interne della Barbagia, del Logudoro, dell’Ogliastra, della Gallura, il dolce ha preso piede in tutta l’isola ed è diventato sempre più richiesto. Oggi difficilmente un turista lascia l’isola senza averne assaggiato una.

Per fare sa pasta violada c’è chi al posto dello strutto usa l’olio d’oliva. Chi al posto del formaggio ovino usa quello vaccino, che vanno fatti inacidire per renderli filanti. Chi nelle zone interne, conserva ancora la variante salata, senza miele né zucchero. C’è chi mette il formaggio nella pasta senza prima scioglierlo nella pentola per farlo filare.

A seguire vi lascio una ricetta per farvi le nostre ottime seadas a casa.

Ingredienti della pasta: 300 gr di semola di grano duro, 150 ml di acqua tiepida, 1 pizzico di sale, 30 gr di strutto.

Per il ripieno: 300 di pecorino freschissimo, un cucchiaio di semola, 10 ml di acqua, la scorza grattugiata di un’arancia, olio per friggere, miele di castagno o corbezzolo.

Fare la pasta violada e lasciarla riposare almeno mezz’ora. 

Nel frattempo sciogliere il formaggio pecorino in un tegame sino a farlo filare. Aggiungere la semola, l’acqua, l’arancia. Lasciarlo raffreddare.

Creare dei dischi di pasta intramezzati da dei dischi di formaggio. Chiuderle bene con sa rodiglia.

Friggere in abbondante olio, buttandolo sopra il dolce con il cucchiaio, senza girarla. Scolarla dall’olio, passarla nel miele e servirla calda.

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2 commenti

  1. Buona

  2. Pietro Bertelli

    Buonissime. Questo è il dolce tipico della Sardegna. Prodotti genuini. Tutto il Mondo invidia questo dolce.

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