Giuseppe Anedda
di MARIO MARCIS
Lo sapevate? Uno dei più grandi suonatori di mandolino di sempre era un cagliaritano.
Il Maestro Giuseppe Anedda, il “Paganini del mandolino”, era un musicista cagliaritano celebre in tutto il mondo. Nato e cresciuto nel quartiere Stampace, ha avuto una carriera artistica leggendaria: oltre 50 anni di successi e circa 5000 concerti che l’hanno reso una celebrità mondiale.
Nacque a Cagliari nel 1912 (e qui morì nel 1997). Abbandonato precocemente il dispendioso studio del violino, Anedda, figlio di Avendrace, poeta improvvisatore cagliaritano, ebbe una carriera sfavillante. E la ebbe grazie a uno strumento minore, che seppe però regalargli la grandezza.
Anedda dimostrò fin dall’età di 5 anni un grande talento. Accortosi della sua attitudine verso la musica, il padre lo iscrisse al Liceo musicale all’età di cinque anni. Non potendo permettersi di comprargli un violino, gli diede un vecchio mandolino conservato in casa.
Dalle prime esibizioni all’età di dieci anni, fino all’ingresso nel “quartetto Karalis”, passando per gli anni in servizio presso la polizia del Palazzo Reale di Napoli. I primi riconoscimenti però soltanto negli anni Trenta, con la vittoria, per due anni consecutivi, del Premio Nazionale della Direzione Generale del Dopolavoro. La collaborazione con l’EIAR (oggi RAI) iniziò invece alcuni anni più tardi, e diede il via a una serie di concerti in giro per l’Italia e per il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti. Nel 1965, durante l’esecuzione romana di un balletto di Igor Stravinskij, una voce si alzò dalla platea: “Bravo Mandolino!”. Si trattava dello stesso Stravinskij, che volle a ogni costo stringere la mano al cagliaritano, in quel momento impegnato con l’orchestra sinfonica della RAI.
Anedda fu il primo in Italia a ricoprire la cattedra di mandolino nel Conservatorio Pollini di Padova. Professione che sperimentò negli Stati Uniti qualche anno prima. Nel 1970, infatti, la Manhattan School of Music di New York lo invitò a tenere corsi di perfezionamento di mandolino e liuto per cinque anni.
Nel 1972 Anedda fu l’unico italiano al Festival di San Juan de Portorico, manifestazione svoltasi nella villa del violoncellista Pablo Casals, riservata ai più grandi solisti viventi. Insieme a Carla Fracci, pochi anni più tardi, inaugurò il Festival dei Due Mondi nel South Carolina.
Nel 2008 il Comune di Cagliari ha dedicato al mandolinista la via che collega il Conservatorio al Teatro Lirico. Per celebrare il centenario della sua nascita, nel 2012, Poste Italiane ha attivato un annullo filatelico.
A lui va il merito di aver restituito al mandolino il ruolo che rivestiva nella musica colta concertistica e nell’opera lirica.
Anni fa ho conosciuto un giapponese a Napoli,suo allievo