Nicoletta Menneas e Giovanni Capecchi
di PIETRO FLORIS
Molto interesse ha suscitato il seminario di studi dedicato ad Emilio Lussu che si è svolto a Perugia presso Palazzo Gallenga Stuart, dell’Università per Stranieri di Perugia.
“Emilio Lussu tra impegno politico e attività letteraria“, questo il titolo del convegno che ha visto l’intervento iniziale di Giovanni Capecchi (Università per Stranieri di Perugia) che ha introdotto spiegando com’è nata l’idea di questo incontro e che ha sottolineato l’importanza a tutto tondo del politico e scrittore sardo e della sua intenzione di voler creare altre occasioni per far conoscere di più il pensiero (e l’azione) di Emilio Lussu (e Joyce Lussu) soprattutto fra i giovani.
È stata poi la volta di Nicoletta Menneas, presidente dell’Associazione Culturale Sarda Shardana che ha espresso tutta la soddisfazione sua personale e dell’intera associazione per essere stati coinvolti in un evento così importante con studiosi di primissimo livello e in un luogo della città così illustre.
È intervenuto quindi Giuseppe Caboni dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu, che ha inquadrato la poliedrica figura di Lussu all’interno della storia del Novecento, a partire dalla fondazione del Partito Sardo d’Azione e del movimento Giustizia e Libertà, evidenziando come egli non solo sia diventato un simbolo della lotta per la libertà e la democrazia in Sardegna, ma come sia stato a tutti gli effetti un vero protagonista di questa storia, a livello nazionale ed europeo.
Proprio dalla visione di un Europa unita che aveva Emilio Lussu, è partito Gian Giacomo Ortu (già docente all’Università di Cagliari e curatore di tutte le opere di Lussu) che ha dimostrato la forte attualità del pensiero di Lussu in tema di federalismo, di un vero federalismo, e del contributo che in questo senso diede il politico sardo per quanto concerne l’inserimento del regionalismo nella costituzione italiana.
Infine è stata la volta di Daniele Mannu (Università per Stranieri di Perugia, PhD) che ha esaminato con attenzione e originale prospettiva, lo scrittore Emilio Lussu, spiegando il rapporto per certi versi anche conflittuale tra il suo essere politico e militare (e militante) e l’essere scrittore, di questo personaggio, a cui la vita come è noto ha riservato vicende anche molto forti e dure che lo hanno costretto a “ripiegare” seppure così brillantemente su questa posizione di autore di libri. Molto bella poi la sottolineatura di Mannu, riguardo all’umorismo che appare nei testi di Lussu. Un umorismo congenito, come lui stesso ebbe a dire, nell’essere sardo.
Dopo gli interventi, si è aperto uno stimolante dibattito grazie anche in particolare ad un intervento molto puntuale di un estimatore di Emilio Lussu, che di recente ha visitato anche il suo paese natale, Armungia nel Sud della Sardegna. A seguito del suo intervento, gli studiosi presenti si sono confrontati intorno alla domanda di come sarebbe andata la storia del novecento se figure come quella di Emilio Lussu si fossero effettivamente affermate, rispetto al cattolicesimo e al comunismo che hanno finito col monopolizzare la scena politica e di governo fino ai nostri giorni.
Rimangono in ogni caso e per sempre i suoi valori di coraggio, determinazione e impegno civile, ed è per questo che la sua eredità oggi è ancora viva e in grado di ispirare chiunque di noi nella difesa dei principi di giustizia e libertà.