MEETING INTERNAZIONALE DEI GIOVANI DISCENDENTI DI EMIGRATI SARDI: IL CONFRONTO IN SARDEGNA FRA LE NUOVE GENERAZIONI


di Massimiliano Perlato

Sono giunti in Sardegna da ogni angolo del pianeta per confrontarsi, per conoscersi, per pianificare il futuro delle associazione degli emigrati presenti nel mondo. Si è svolto a Chia, presso il Laguna Resort Hotel, il Meeting dei giovani discendenti di emigrati sardi denominato “La Sardegna nel mondo – nuove generazioni a confronto”, fortemente voluto dall’Assessorato al Lavoro e all’Emigrazione presieduto da Franco Manca ed egregiamente programmato dall’Acli Sardegna. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di avviare il processo di rinnovamento della classe dirigente delle strutture dell’emigrazione che operano in Italia e all’estero. E su questo principio, l’assessore è stato intransigente nella sua relazione d’apertura. L’incontro, ha ribadito con fermezza Franco Manca, è l’opportunità per sottolineare la trasformazione in atto del mondo dell’emigrazione e principalmente un passo per produrre un raffronto fra le nuove generazioni e le “vecchie” dirigenze dei circoli. Una tre giorni che è stato un inconsueto tragitto nel cambiamento non solo anagrafico ma anche di contenuti che ha visto la partecipazione di giovani dall’Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Germania, Olanda, Stati Uniti, Svizzera, Perù oltre all’Italia: in pratica le nazioni ove sono presenti quasi nella loro totalità, i sodalizi degli emigrati. L’assessore Manca ha altresì evidenziato di come sia diversa l’emigrazione oggi rispetto al grande movimento che ha interessato i decenni del secolo scorso. Esiste un fenomeno contrario che è quello dell’immigrazione che a conti fatti, può diventare un’opportunità anche per la Sardegna. In questo contesto, e in particolare su conoscenza e formazione, la Giunta Cappellacci sta investendo in modo deciso, con iniziative concrete come diversi master avviati in Sardegna con la collaborazione di prestigiose Università di tutto il mondo. Tutto questo, ha concluso Manca, con l’obiettivo di far tornare i nostri giovani e soprattutto per non farli partire più dalla propria terra. L’iniziativa a Chia è stata la circostanza per proclamare il ritorno delle pubblicazioni del “Messaggero Sardo”, la storica testata che per decenni ha raccontato il mondo dell’emigrazione sarda. Il giornale sarà solo il primo dei tasselli di un mosaico più ampio sul quale la Regione punta per dare voce ai sardi nel mondo: altre iniziative editoriali partiranno presto (sito web dedicato e tv satellitare), adeguate a uno scenario dell’informazione che cambia giorno dopo giorno.

Di grande interesse anche la relazione di Alberto Merler, professore ordinario di Sociologia all’Università di Sassari. Il suo intervento ha fatto ampio ragguaglio sul suo estratto recapitato ai presenti “Bois puru sezis istaos istranzos – Flussi migratori da e per la Sardegna”. Merler ha enunciato delle sue esperienze nel mondo dell’emigrazione soprattutto nell’America Latina toccando argomenti molto cari ai sardi cittadini del mondo, quali la questione dell’insularità, il recupero e la dimensione dell’appartenenza storica e la tematica della limba.

Ottavio Sanna, presidente dell’Acli Sardegna, ha presenziato il Meeting che si è articolato in tre giornate ed ognuno di questa, aveva un argomento specifico su cui i giovani hanno lavorato in gruppo. In questo contesto i giovani hanno avuto modo di confrontarsi apertamente cercando di evidenziare cosa rappresenta per loro il pianeta Sardegna.

I lavori nella seconda giornata sono stati aperti da Salvatore Cubeddu, sociologo, giornalista, scrittore che ha presentato la relazione “La Sardegna nell’Unità d’Italia”. L’esposizione di Cubeddu è stato un particolareggiato viaggio attraverso 150 anni di storia sarda facendo risaltare l’importanza di figure storiche isolane quali Giorgio Asproni, Giovanni Battista Tuveri ed Antonio Gramsci. Un percorso quello sardo non sempre semplice al fianco di un’Italia spesso poco incline a identificare meriti e la giusta collocazione politica dell’isola.

Intervento tecnico quello di Anna Cau, Responsabile degli Uffici dell’Assessorato al Lavoro in tema Emigrazione. La sua, è stata una presentazione della struttura organizzativa che coinvolge i circoli. In rapida successione, la Cau ha messo in evidenza le norme di riferimento, gli interventi e il sostegno alle associazioni degli emigrati, nonché il programma annuale in corso oltre ai progetti regionali. Una full immersion di numeri e di avvertenze su come muoversi e relazionarsi nei rapporti burocratici fra Istituzioni regionali e circoli dei sardi.

Appassionante successivamente, la tavola rotonda che ha messo di fronte i rappresentanti delle Federazioni e i giovani dei circoli. Da una parte Domenico Scala (Svizzera), Vittorio Vargiu (Argentina), Alberto Caschili (Brasile), Simone Pisano e Serafina Mascia (Italia), Jan Lai e Pierpaolo Cicalò (Associazioni di Tutela); dall’altra, molto agguerriti i giovani: Alexandra Porcu (Germania), Magali Misses (Argentina), Domenico Usai (Belgio), Flavia Marturana (Australia), Walter Argiolas, Giorgia Orrù e Giancarlo Palermo (Italia). Un dibattito orchestrato dal giornalista televisivo Andrea Frailis in un dialogo aperto, schietto e talvolta infuocato fra le due parti. Ognuno ha menzionato il proprio percorso indicando a più riprese fra le nuove generazioni, la difficile intesa e la complicata coesistenza con la dirigenza anziana.  E’ emerso di come le associazioni siano poco adeguate alle necessità giovanili. Incombe una riorganizzazione ma allo stesso tempo esiste la cognizione che il ricambio generazionale appare improbo per via dei molteplici impegni a cui devono far fronte i giovani, fra lavoro e studi. Ma è altresì fondamentale accrescere l’utilizzo delle tecnologie nei circoli, in modo che l’informazione possa realmente far breccia fra i soci.

E sulla tematica dell’informazione si è accentrata la giornata di chiusura del Meeting. Sono intervenuti Andrea Olivero, Portavoce del Forum del Terzo Settore che ha relazionato alla platea sul tema “Agire locale pensare globale – il ruolo dell’associazionismo” e Franco Siddi, Segretario della Federazione della Stampa Nazionale che ha disegnato il ruolo dell’Informazione oggi, non solo in Sardegna ma anche nel resto del mondo.

Prima dell’intervento di chiusura dell’assessore Manca, sono state tracciate le linee conclusive delle sedute plenarie a cui hanno partecipato le nuove generazioni. Particolarmente apprezzati gli interventi di Tonino Mulas e Alberto Mario DeLogu, rispettivamente presidenti delle Federazioni Sarde d’Italia e Canada. Dalle loro parole è affiorata la positività del Meeting che getta le basi del futuro dell’associazionismo. L’imperativo è impegnarsi, organizzarsi e dialogare fra le strutture che compongono la rete dei circoli e soprattutto con la politica isolana. Il ruolo del circolo rimarrà sempre quello di promozione della Sardegna, attraverso la cultura e i progetti.

Il sipario sulla tre giorni in Sardegna è stato posto dall’assessore Manca. In prospettiva, la Regione Sardegna intende muoversi ancora in questa direzione, ovvero favorendo iniziative simili che abbiano l’obiettivo di far germogliare i giovani, affinché un giorno possano ghermire le redini delle loro associazioni, attraverso il lavoro, l’impegno e la formazione.

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Un commento

  1. Qualcuno sa dirmi quanto è costato ai sardi tutto questo? E con la crisi che c’è, era opportuno?

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