BINOMIO VINCENTE: SALVATORE CARBONI DI OTTANA CONIUGA L’ARTE PITTORICA E IL LINGUAGGIO POETICO

L’idea di pittura e poesia si coniuga e trova sintesi nella rappresentazione, diversificata, che ne fa Salvatore Carboni di Ottana. L’inscindibile rapporto tra le due espressioni artistiche, come unico elemento, si fonde sapientemente nella creatività delle immagini e dei versi come sviluppo della funzione poetica del linguaggio; entrambe le arti si amalgamano sul concetto di bellezza e sul sentimento che richiama all’intimo personale ed all’intera umanità, con segni emozionali dettati dall’atto creativo. Nel Carboni la parola e l’immagine si affratellano in forza impattante di raffinato rapporto: unico discorso estetico per rappresentare e spiegare la bellezza in un esercizio di sintesi magica. I due aspetti artistici vanno di pari passo con i segni evidenti di “reciproca contaminazione” che, con istintiva innata naturalezza, richiamano alla sensibilità d’animo dell’artista sempre in elaborazione di un gesto figurativo pittorico ed azione poetica.

Salvatore Carboni negli anni Settanta ha frequentato l’eccellenza del mitico Istituto Statale D’Arte “Francesco Ciusa” di Nuoro, con docenti-artisti di assoluta eccellenza, ed ora si caratterizza per un figurativo dalle immagini reali che frequentemente celebrano la cultura popolare sarda: un trionfo di emozioni, colore e poesia stabilita in quadri di vita, paesaggi e persone nell’atmosfera della quotidianità. Le scelte tematiche rispecchiano sempre un mondo familiare e identitario, dove la diretta rappresentazione assurge al ruolo di popolare opera d’arte ed esprime aspetti del sentire universale ed umano. In Carboni si manifesta una forte passione per la complessità concettuale dell’arte e da puro la percorre con un senso di vivo entusiasmo, e fondamentale linguaggio personale, che compare dal particolare effetto dei toni e luce delle opere.

Il poeta Carboni ha pubblicato una raccolta con la BookSprint Edizioni, titolata “I canti nelle notti di luna”. L’opera accoglie un’ampia selezione di versi che attraversano anni di scrittura: foglietti ritrovati, datati, firmati e scritti principalmente nelle notti insonni; versi scaturiti dalle molteplici situazioni ed esperienze che la vita offre  e consente al poeta di esplorare, e soprattutto penetrare, le trame più profonde dell’esistenza. La magia e meraviglia creativa dell’artista si nutre alla sorgente del tempo vissuto, interpretato con umanità e contemporaneità rappresentata con la delicata vibratilità dell’amore di uno spirito visionario. E nonostante tutto il rivelato pessimismo, di troppi sofferti versi, annuncia: “tornerò alla grande quercia e scolpirò dei sogni sul granito”.

Aspetto dominante della silloge, come rivelato con profondità dal prefatore Natalino Piras, è il senso di “pessimismo cosmico” (presente nella poetica del Leopardi e definito filosoficamente da Schopenhauer); un percorso di infelicità esistenziale che l’uomo e il poeta vive con estrema sensibilità, talvolta con fondamentale nichilismo, per le perenni condizioni di insoddisfazione e inquietudine, per le assenze, i problemi di salute con frequenti ricoveri “nelle corsie dei nosocomi di Nuoro, Sassari” e di “tanti altri non-luoghi” dove si “fonde dolore individuale e dolore cosmico”. Gli stessi canti nella notte di luna sono dissacranti e non appaganti, perché “il cuore è pieno di buio”; quasi a ribadire che la natura dell’uomo, lo stesso vivere-esistere, sia destinato al  lottare e al soffrire. Natalino Piras coglie anche segni poetici di fiducia, scrive: “Chi sa che non venga da questa cronaca del caos, da questo freddo e programmato disordine da questo ‘fratello-dolore’, chi sa che non venga qualche speranza”. 

Oltre le fasi di pessimismo, un distinto poetico pensiero con i segni del superamento della condizione di assoluto scetticismo affiora labile. Il Carboni tesse la sua poetica in sorprendenti brevi versi, rappresenta un uomo-umanità ferita dalla vita e dagli strumenti esistenziali della contemporaneità. La fugacità del tempo, caratterizza il vissuto quotidiano e la tormentata risoluzione effimera di ricerca verso una sopportabile vita di felicità.

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6 commenti

  1. L’Istituto d’arte Ciusa di Nuoro (oggi Liceo artistico), un percorso scolastico di assoluta eccellenza, ha negli anni contribuito a formare centinaia di artisti grazie al lavoro indefesso di un corpo docente appassionato e competente. Salvatore Carboni poeta e pittore, come egregiamente tacconta Cristoforo Puddu, ne è un significativo esempio.

  2. Nicolina Soru

    Salvatore Carboni, uno dei miei pittori preferiti!

  3. Mario Adolfi

    Il buon Salvatore Carboni ne è passato di tempo dal 68 quando è nato l’istituto d’arte

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