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“L’uranio impoverito non fa niente. Sono radiazioni alfa, con un range di un decimo di millimetro: uno se lo può anche mettere in tasca. Non è pericoloso”. Lo ha detto l’ex ministro della Sanità Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di Oncologia di Milano, in visita all’ospedale Businco di Cagliari, rispondendo a una domanda sugli ultimi sviluppi del caso Quirra. “Il nome uranio fa paura, ma è nell’acqua e nel mare, tre milligrammi per ogni metro cubo. Abbiamo uranio dentro di noi. E’ debolmente radioattivo in condizioni naturali. Sono pacifista e antimilitarista – ha concluso Veronesi – non esistono bombe buone o cattive: uccidono esseri umani viventi. Bisogna opporsi a tutte le guerre e a tutte le installazioni militari”. “Mi inchino alla volontà popolare, sono un democratico, però sono convinto che in futuro non sfruttare l’energia sprigionata dall’atomo sarebbe un regresso. La scienza va verso il futuro”. Lo ha detto Umberto Veronesi, rispondendo a una domanda sull’esito dell’ultimo referendum sul nucleare. “Il sole stesso – ha spiegato l’ex ministro della Sanità – è una grande centrale nucleare, non è che ci buttino il carbone. E noi dobbiamo riprendere, microscopicamente, questo principio. L’universo è nucleare”. E’ già arrivata la replica degli ecologisti. “Non si capisce proprio da dove tiri fuori quest’autentica balla dal punto di vista scientifico: l’esposizione all’uranio impoverito causa tumori di vario genere, come riconosciuto da organizzazioni scientifiche internazionali”. E’ la presa di posizione degli ecologisti del Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra che ricordano, come lo stesso ministero della Difesa ha deciso nel 2010 di concedere indennizzi ai militari che hanno contratto la c.d. Sindrome dei Balcani, determinata con elevata probabilità proprio dall’uranio impoverito