di SABRINA ZEDDA
Giovedì 25 gennaio alle 18 nella Galleria Siotto di Cagliari, lo spazio espositivo della Fondazione di ricerca “G. Siotto”, sarà inaugurata “Non sapevo nulla della vita“, mostra del fotografo documentarista Alessio Cabras.
Curata da Alice Deledda, e realizzata in collaborazione con il CSC Carbonia della Società Umanitaria e Fabbrica del Cinema, l’esposizione propone 30 scatti dell’artista di San Sperate, frutto dei lavori portati avanti negli ultimi quattro anni. Si tratta in particolare delle immagini realizzate per i progetti “Dovevo Nascere Pesce”, vincitore del premio assegnato da Leica Accademie nel 2022, “Volevo colori forti”, organizzato e promosso nel maggio 2023 dal CSC Carbonia della Società Umanitaria e Fabbrica del Cinema in occasione della quinta edizione del festival “How to film the world” e“Emergo” tratto da “Covisioni”, un progetto collettivo sulle relazioni umane durante la chiusura forzata del 2020 dovuta al covid 19, e sinora inedito in Sardegna.
Negli scatti che costruiscono il percorso espositivo, fatti ora di luoghi evocati, ora di edifici abbandonati in cui regnano polvere e macerie, protagonisti sono i giovani delle aree di Cagliari e del Sulcis. Ragazze e ragazzi che nel mondo di oggi, dove a decidere il futuro sono le generazioni venute prima di loro, la disoccupazione è alle stelle, le guerre avanzano, la crisi climatica pare inarrestabile e tanti lavori sono sottopagati, sembrano non trovare la loro dimensione. Le persone che hanno deciso di partecipare alla ricerca di Alessio Cabras hanno mostrato il loro ambiente e le loro passioni fidandosi di uno sconosciuto che ha creduto in loro come pochi altri. E allora se qualcuno si interessa di loro forse non tutto è perduto.
Alessio Cabras nasce a Cagliari nel 1990, è un fotografo documentarista di base in Sardegna. Dopo qualche anno come autodidatta decide di frequentare un master presso la Scuola Romana di Fotografia e Cinema nel 2015.
Ha lavorato per circa tre anni a “Eucalyptus” un progetto a lungo termine sull’impatto della militarizzazione in Sardegna. Nell’estate del 2017 ha avuto modo di lavorare ad un progetto sullo spopolamento di Srebrenica (Bosnia ed Erzegovina).
Al momento sta portando avanti un progetto a lungo termine sull’adolescenza ai tempi del Covid-19. Ha pubblicato i suoi lavori su: D-La Repubblica, L’Essenziale, Internazionale, Perimetro, Scaglie, Exibart, Artribune, PDN Emerging Photographer, La Stampa, Corriere della Sera, Covisioni.
Il Csc Carbonia della Società Umanitaria opera nel Sulcis Iglesiente da oltre 50 anni, utilizzando la metodologia della didattica degli audiovisivi con fini educativi e di promozione della cultura audiovisiva; gestisce il progetto Fabbrica del Cinema, nato nel 2015 con l’intento di preservare, conservare e produrre la memoria storico-audiovisiva del territorio anche attraverso progetti di formazione e produzione.
La mostra sarà visitabile sino al 4 febbraio dal giovedì alla domenica dalle 18 alle 20.
Informazioni: 070 682384.