di NANDO CERUSO
L’Assessore dei trasporti della Regione Sardegna, Antonio Moro, ignora bellamente le istanze e i solleciti che gli pervengono dal mondo dell’emigrazione in merito all’estensione territoriale, non riconosciuta dalle compagnie di navigazione (TIRRENIA MOBY LINES) ai figli degli emigrati nati fuori dai confini regionali ma residenti AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) in Sardegna. Evidentemente l’Assessore in questione dimostra di avere una scarsa considerazione, da ciò la pochezza politica, di quella parte di popolazione sarda che vive e lavora fuori dai confini nazionali, che non per questo è discosta dalla vita politica e sociale della sua Regione. Eppure si tratta di un problema economico, sociale e politico non da poco, poiché i quesiti e le richieste avanzate dagli emigrati riguardano qualche centinaio di migliaia di cittadini sardi della seconda e terza generazione nati fuori e dai confini regionali e nazionali che vivono e lavorano in emigrazione, ma con residenza AIRE nel loro comune d’origine in Sardegna. Come tali, in base alla Legge regionale 7/91, hanno tutti i diritti (compreso il diritto di voto e di eleggibilità) di cui usufruiscono in sardi residenti nell’Isola. Trascurare una simile realtà e non rispondere alle loro istanze configura non solo mancanza di sensibilità verso un’ampia fascia di popolazione sarda, ma anche mancanza di acume politico. Si tratta di un atteggiamento, quello dell’Assessore, censurabile da ogni profilo poiché viene meno ai più elementari principi-doveri di buona educazione dovuti a tutti i cittadini, a prescindere dal loro status. Da ciò la recente polemica che ne è scaturita tra Assessore dei trasporti e rappresentanti del mondo dell’emigrazione. Davanti agli importanti quesiti e richieste provenienti in forma garbata dal mondo dell’emigrazione, l’Assessore dei trasporti si è trincerato maldestramente dietro un incomprensibile muro di silenzio. Per contro il suo Assessorato ha orchestrato una sorta di “consultazione pubblica online sulla nuova continuità territoriale aerea” (di quella via mare, per la quale è stato chiamato ad esprimersi dagli emigrati, non si fa cenno), rivolta alla FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), alle associazioni dei consumatori di Cagliari e Sassari, Movimento difesa dei cittadini, Unione nazionale consumatori Sardegna, Associazione Utenti Trasporto Pubblico Sardegna e, ad ampio raggio, a tutta una serie di enti e associazioni della Sardegna. L’intento dell’Assessorato sarebbe quello di “comprendere se l’attuale regime di continuità territoriale aerea soddisfi le esigenze espresse dall’utenza attuale e potenziale”. Con tale iniziativa L’Assessorato dei trasporti, dunque l’Assessore Antonio Moro, intenderebbe raccogliere “dati utili ad avviare iniziative volte a migliorare i collegamenti aerei, con particolare riferimento allo scenario attuale e/o a rotte aggiuntive, e incentivare, incrementare, potenziare l’utilizzo del vettore aereo” (?). Manco non vi fossero abbastanza punti critici che lascino intravvedere la necessità di apportare i dovuti correttivi a un’estensione territoriale, a nostro parere monca e lasciata al libero arbitrio delle compagnie aeree e di navigazione. Comunque, nulla da eccepire sull’iniziativa dell’Assessorato dei trasporti che ha facoltà di farla, se non fosse che non si fa cenno ai trasposti via mare e che nella lunga lista degli enti e associazioni ai quali è stata notificata l’istanza di consultazione, spicca in tutta evidenza l’assenza delle Federazioni dei circoli sardi in Europa e nel mondo (Federazione Svizzera, Germania, Argentina, ed i circoli sardi in Francia, Belgio, Olanda, Spagna e resto del mondo). Si tratta di una grossolana dimenticanza dell’Assessorato o semplicemente dell’atteggiamento supponente di un politico che si vede contestato per il suo discutibile modo di agire verso i sardi emigrati? Il fatto che sull’estensione territoriale non vengano considerate le Federazione dei circoli Sardi in Europa e nel mondo, che addirittura non venga coinvolta la Consulta dell’emigrazione la dice lunga sul modo di ragionare di certi politici. Non va inoltre sottaciuto che la consultazione è viziata nello stile, nella forma, nella sostanza e nella tempistica poiché conseguente alle prese di posizione provenienti dal mondo dell’emigrazione rimaste senza risposte, nonché a distanza di poco più di due mesi dalla prossima tornata elettorale. Il che fa assumere contorni farseschi alla consultazione popolare promossa dall’Assessorato, chiaramente più in chiave propagandistica ed elettoralistica che progettuale. Va da se che il mondo dell’emigrazione non si lascerà turlupinare e mettere da parte dal politico di turno, ma sicuramente si farà carico di tenere un confronto aperto col Governo della Regione Autonoma della Sardegna, affinché si sviluppi un confronto politico serio teso a proporre un progetto di estensione territoriale che possa essere definito tale, orientato a escludere situazioni di monopolio o di oligopolio, quindi anche a un controllo trasparente delle compagnie aeree e di navigazione, per assicurare la parità di trattamento tra i cittadini residenti, gli emigrati e i loro discendenti ovunque residenti, con domicilio di residenza AIRE in Sardegna, nonché a tutti gli utenti che intrattengono rapporti sociali, turistici, commerciali e di svariato interesse con La Sardegna.
“Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente è consuetudine antica. E significativa. Ci dice come in tutta la storia dell’umanità non ci sia mai stato un anno così ben riuscito da chiedergli il bis” (Pino Caruso)