LA SARDEGNA A TOKYO CON IL DUO “FANTAFOLK”: ANDREA PISU E VANNI MASALA ENTUSIASMANO NELLA TERRA DEL SOL LEVANTE

Andrea Pisu e Vanni Masala

Da anni e con grande successo portano la Sardegna in giro per il mondo, facendo scoprire a chi ancora non lo conosce un universo sonoro che affonda le radici in una tradizione secolare ma al contempo aperta al contatto con le altre culture. È il duo Fantafolk che giovedì 14 dicembre è stato protagonista in Giappone di un evento musicale promosso dall’Istituto Italiano di Cultura nel Paese nipponico.

Mentre nella terra del Sol Levante erano le 19 e in Italia le 11 del mattino, Vanni Masala (organetto) e Andrea Pisu (launeddas) conquistavano l’entusiasmo del pubblico che gremiva l’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC), nel distretto di Kudan Minami a Chiyoda, una delle municipalità (qui si trova anche il Palazzo imperiale) della metropoli di Tokyo. Ricco di fascino il programma della serata, organizzata dall’IIC, in collaborazione con Mamusic di Firenze. Gli spettatori sono stati letteralmente trascinati in un ideale viaggio musicale che ha azzerato le distanze tra Giappone e Sardegna. Catapultati nel mezzo del Mediterraneo, in un’isola che conserva gelosamente le sonorità delle proprie radici, i tantissimi presenti in sala hanno ascoltato brani della tradizione sarda. Alla voce ancestrale dell’antico strumento a canne suonato con la tecnica che ha fatto di Andrea Pisu un riferimento tra gli esecutori di musiche per launeddas, si affianca la maestria di Vanni Masala, che con il suo organetto diatonico ha elaborato uno stile coinvolgente, unico nel suo genere, che si apre all’innovazione. Un dialogo a due che viene esteso agli spettatori, ogni volta partecipi di splendide elaborazioni sonore.

Un concerto che si è concluso con ben cinque minuti di applausi ininterrotti e un richiestissimo bis accompagnato dal pubblico che batteva ritmicamente le mani. In sala la prof.ssa Silvana De Maio, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, Alberto Manai, addetto culturale dell’Istituto, e Inada Shuko, responsabile della biblioteca dell’IIC.

La serata con il duo Fantafolk era la nona della serie dei “Concerti di Tokyo Kudan Minami”, rassegna che propone appuntamenti con grandi interpreti italiani.

«Viaggiamo da anni e siamo stati in tutti i continenti portando la musica della Sardegna. Qui a Tokyo abbiamo eseguito un programma che ha coperto diverse aree della nostra regione. Rivolgiamo un doveroso ringraziamento all’Istituto Italiano di Cultura, che ci ha permesso di suonare nel suo prestigioso auditorium, e ai tanti che stasera erano qui in sala», hanno commentato Andrea Pisu e Vanni Masala.

Chi sono. Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto) sono riconosciuti maestri, rispettivamente, di launeddas, strumento musicale simbolo della Sardegna, e di organetto diatonico, anch’esso legato ai suoni dell’Isola. I due musicisti sono apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale, ma non solo. Da alcuni anni portano avanti un percorso di sperimentazione che, partendo dagli schemi ritmici dei balli sardi, si apre a diverse influenze esterne creando una musica coinvolgente e dal forte carattere personale. Proprio questo elemento contraddistingue la tecnica musicale del duo, che ormai elabora uno stile compositivo del tutto unico, descritto nel progetto “Fantafolk”. Si sviluppa così una vera e propria musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere potendo essere annoverata come pura “World Music”.

Il duo Fantafolk collabora con jazzisti, orchestre d’archi, live electronics e musicisti di fama mondiale e si dedica inoltre con grande cura a produzioni discografiche che stanno segnando una nuova era nel panorama musicale della Sardegna. Hanno varcato i confini dell’isola, riscuotendo successo, tra le tante nazioni nelle quali hanno suonato, in Germania, Thailandia, Malta e Regno Unito. E ancora in Irlanda, in Cile, in Ungheria, in Russia, in Argentina, in Danimarca, in Bosnia, in Spagna e in Francia. Da alcuni anni il duo è impegnato nella realizzazione di videoclip musicali che contano milioni di visualizzazioni come “The Sound of Silence” e “Let it be” ambientati in diversi e suggestivi angoli di Sardegna.

Hanno vinto nel 2016 il “Premio Maria Carta” con la seguente motivazione: “A due riconosciuti maestri apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale che riescono a elaborare e fondere con altre sonorità sviluppando una musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere”.

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2 commenti

  1. bravi

  2. Grandiii, … onore e orgoglio sardo nel mondo!
    Bravissimiiii….

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