di MARIA VITTORIA DETTOTO
La Sardegna è una terra meravigliosa, ricca di prodotti tipici ed unici al mondo: la pompia è uno di questi. Questo agrume, che per alcuni rappresenta un ibrido tra un cedro ed un limone o tra un cedro ed un pompelmo, cresce solo in Sardegna ed è originario della Baronia, nell’ area vicino a Siniscola.
È questo il periodo della sua maturazione, con frutti grandi ed irregolari, che possono sfiorare singolarmente i 700 gr di peso. Della pompia si usa tutto: la polpa viene utilizzata nella cosmesi, come detergente per le mani e come prodotto per pulire i metalli come l’oro, grazie l’acidità del succo. Con le foglie si fanno i decotti.
Dalla pompia nasce il pompinello, il liquore fatto con il suo succo. Si fa il sorbetto a base di pompia; la panna cotta, la marmellata, sa pompia intrea e s’aranzada, dolce tipico di Siniscola, fatto con la buccia di questo agrume così particolare ed unico, alla quale si unisce il miele o lo zucchero e le mandorle che smorzano il gusto amarognolo della buccia.
È stato proprio l’utilizzo nell’arte dolciaria che ha preservato questo agrume del quale si hanno testimonianze già tre secoli fa e che anticamente veniva donato ai testimoni degli sposi e considerato un tempo destinato alle occasioni speciali o alle famiglie benestanti, dal momento che ingredienti come zucchero o miele in passato erano costosi e difficilmente reperibili.
Nell’ultimo ventennio e precisamente dal 1999, si è registrata una valorizzazione della coltura di pompia grazie ad un progetto che ha visto la collaborazione tra la ex USL ed i comuni di Siniscola, Torpe’, Posada, Budoni e San Teodoro.
Coinvolgendo i ragazzi ospitati dal centro di igiene mentale di Siniscola, ha portato all’inserimento della pompia nei circuiti slow food, alla nascita nel 2004 del Presidio Slow Food de Sa Pompia ed alla partecipazione de sa pompia a numerose manifestazioni tra le quali il Salone del Gusto e tutte le più importanti fiere enogastronomiche nazionali ed estere.