di ANTONIETTA NEMBRI
Istat certifica la crescita del fenomeno che è ormai strutturale e in continuo aumento. Nel 2022 colpito il 9,7% della popolazione, solo 15 anni fa riguardava il 3%. Banco Alimentare registra un incremento di richieste di oltre 50mila persone. I più colpiti, ricorda Save the Children, sono minori e adolescenti: in povertà assoluta 1 milione e 269mila minori
Sono sempre di più le persone in povertà assoluta nel nostro Paese: si contano infatti oltre 5,6 milioni di individui secondo i dati ufficiali diffusi dall’Istat sul 2022 (9,7% sul totale della popolazione italiana, in crescita dal 9,1% dell’anno precedente). Siamo di fronte a un fenomeno strutturale e in significativo aumento , visto che solo 15 anni fa riguardava appena il 3% della popolazione.
Stiamo parlando di poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) Un dato che per l’anno in corso è preoccupante: Banco Alimentare già oggi registra un incremento di richieste di aiuto di oltre 50mila persone.
Inflazione e la crescita dei prezzi sono responsabili dell’accelerazione dell’impoverimento delle famiglie italiane, mentre l’incidenza della povertà relativa resta stabile e si attesta al 10,9% (rispetto all’11,0% del 2021).
Nella sua nota l’Istat sottolinea inoltre che i bonus sociali per l’energia e il gas – fortemente potenziati nel 2022 sia in termini di platea di beneficiari sia nell’importo – hanno contribuito a contenere la crescita della povertà; si stima, infatti, che questa misura ne abbia ridotto l’incidenza di sette decimi di punto.
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,7%, da 10,1% del 2021), con un picco nel Sud (11,2%), seguita dal Nord-est (7,9%) e Nord-ovest (7,2%); il Centro conferma i valori più bassi dell’incidenza (6,4%).
I nuovi dati Istat, inoltre confermano purtroppo che sono i minori e gli adolescenti a essere più colpiti dalla povertà assoluta, con una percentuale che si consolida al 13,4% e riguarda 1 milione 269mila minori, mentre l’incidenza tra gli adulti è inferiore al 10%.
In particolare – sottolinea una nota di Save the Children -, l’incidenza delle privazioni aumenta con il crescere del numero di figli, e raggiunge il 22,3% per le famiglie con tre o più figli minori, ma è ancora più grave se entrambi i genitori sono di origine straniera (36%).
«Questi dati sono un’autorevole conferma a quanto vediamo purtroppo tutti i giorni, al fianco dei bambini che vivono nei contesti più difficili e delle loro famiglie. La povertà assoluta incide su tutte le dimensioni di vita dei bambini, dalla salute ai percorsi educativi, e mina alle fondamenta le opportunità per la loro crescita. È indispensabile che questa realtà drammatica sia posta al centro delle attenzioni del Governo e del Parlamento, in particolare oggi alla vigilia della discussione della nuova Legge di Bilancio» dichiara Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
«Sono necessari provvedimenti immediati, come ad esempio la gratuità delle mense scolastiche per i minori in povertà, e interventi di lungo termine per intervenire alle radici della emergenza e assicurare a tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono in Italia opportunità di crescita» conclude Milano.
«L’aumento dei prezzi ha aggravato la situazione delle categorie più fragili: famiglie monoreddito e con lavori precari, i nostri vicini di casa che a fatica arrivano a fine mese e si arrangiano per riuscire ad avere lo stretto necessario per vivere. L’emergenza è diventata l’ordinarietà e non fa più rumore. È il momento di fare tutti di più e meglio», esorta Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus.
In tutta Italia sono oltre 7.600 le organizzazioni partner territoriali convenzionate con Banco Alimentare (mense, centri di accoglienza, case-famiglia, etc.) che offrono aiuto alimentare a 1.750.000 persone in difficoltà.
Nel 2022 Banco Alimentare ha fatto arrivare oltre 110mila tonnellate di alimenti, parte salvate dallo spreco, parte derivate da programmi nazionale ed Europeo di aiuto alimentare per la distribuzione gratuita agli indigenti.
Per far sì che questa “catena di solidarietà” possa essere sempre più efficace è necessario continuare a lavorare su più tavoli per costruire relazioni ancora più solide con i soggetti della filiera agroalimentare da un lato e con le istituzioni.
«Abbiamo avuto rassicurazioni dal Governo sul rifinanziamento del Fondo Nazionale in legge di bilancio a sostegno degli indigenti», commenta Giovanni Bruno «auspichiamo che possa essere in misura adeguata alle crescenti richieste di aiuto, anche con il supporto delle istituzioni».
Save the Children ha appena lanciato la campagna di sensibilizzazione “Qui Vivo” alla quale è possibile aderire sottoscrivendo la petizione per assicurare educazione di qualità, attività sportive, opportunità e spazi sicuri in cui crescere a tutti i bambini, in particolare ai tantissimi che vivono nelle periferie urbane più svantaggiate prive di spazi, servizi e opportunità.
Sono quasi 3 milioni e 800mila 0-19enni in Italia che vivono nelle città metropolitane, e in proporzione maggiore proprio nelle periferie urbane più svantaggiate. La petizione chiede di assicurare educazione di qualità, attività sportive, opportunità e spazi sicuri accessibili per tutti, a partire da elementi molto concreti, come l’apertura delle scuole tutto il giorno o la presenza di biblioteche scolastiche e palestre in tutte le periferie.
Per valutare come aumentare i volumi di raccolta, in termini di alimenti disponibili da recuperare dalla filiera agroalimentare, Fondazione Banco Alimentare ha avviato un progetto triennale di ricerca (industria della trasformazione alimentare, poi produzione agricola e allevamento, infine, distribuzione alimentare) con l’obiettivo di raccogliere informazioni e dati utili sul tema delle eccedenze, del recupero e della donazione.
È stata recentemente presentata l’indagine relativa all’industria della trasformazione alimentare, realizzata dal Food Sustainability Lab della School of Management del Politecnico di Milano, e in quell’occasione si è aperto un proficuo dialogo con aziende e associazioni di categoria, per un impegno ancora più efficace di recupero delle eccedenze disponibili.
Ogni anno un aiuto, piccolo ma indispensabile, sotto forma di donazione di alimenti è quello che avviene durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, quest’anno in programma sabato 18 novembre. Un aiuto concreto per reperire prodotti a lunga conservazione tra quelli che Banco Alimentare fa più fatica a recuperare, come olio, verdure o legumi in scatola, polpa o passata di pomodoro, tonno o carne in scatola e alimenti per l’infanzia.
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