Salvatore Sale
di LUCIA BECCHERE
Nella Casa Pio Istituto San Giuseppe di Orani abbiamo incontrato Salvatore Sale per tutti Cadonedda. Ci ha accolto sorridente e cordiale,fra le mani “Uscita di sicurezza” di Ignazio Silone.
Nato a Dorgali il 20 febbraio 1921 “alle 14,00 secondo mio padre, alle 13,30 secondo mia madre – racconta con divertita ironia -. Io davo ragione a mio padre perché mia madre non c’entrava nulla. Unico fatto, questo, su cui dissentivano”.
Padre contadino e madre sarta, settimo di 9 figli, 3 dei quali vittime in tenera età del virus della spagnola. Ricorda il maestro elementare Pisanu che lo appassionava parlando di batterie e generatori di corrente.
Poco incline al lavoro dei campi, fin da piccolo s’intratteneva a curiosare in unu fraile, attratto da tutto ciò che riguardava la meccanica. Dal ‘32 al ‘40 ha lavorato in un’officina per sole 90 lire al mese, felice tuttavia di acquisire le competenze in quell’ambito. Il suo unico sogno, avere un’officina tutta sua.
Chiusa quella esperienza, per un anno si è dedicato al funzionamento delle macchine nel mulino del paese, occupandosi anche della contabilità. La retribuzione di 300 lire mensili fu una boccata d’ossigeno per la famiglia.
Salvatore si racconta con eloquio fluente e lessico forbito. I ricordi affiorano nitidi alla sua mente: il padre severo e grande lavoratore, la mamma che realizzava abiti da uomo misurando la stoffa a palmi, i bambini che giocavano mentre lui doveva lavorava perché “Mio padre non permetteva che facessi il ragazzo di strada”.
Durante il servizio militare ha ottenuto l’arruolamento volontario nel Corpo dell’Aeronautica. Da Cagliari a Milano, poi a Varese dove ha frequentato il corso annuale di formazione conseguendo la qualifica di motorista. Portava sempre con sé un libro sui metalli, dono di un compagno delle elementari che, seppur privo di copertina e mancante di numerose pagine, gli consentiva di approfondire le sue conoscenze sui minerali, sulla produzione del ferro, sulla fisica e sulla chimica, sulla matematica e sulla geometria. “Per me una guida di grande utilità, un vademecum per la mia professione”.
Nel 1942 è partito per la Russia, di stanza nelle basi mobili italo-tedesche per occuparsi del buon funzionamento dei motori degli aeroplani e provvedere, se necessario, alla distruzione degli stessi prima che cadessero nelle mani nemiche.
Ricorda il freddo patito e le calze di orbace grosse e pungenti confezionate dalla mamma che tanto aveva insistito affinché le portasse con sé. “Sono state provvidenziali contro il congelamento – ricorda -, le nascondevo per paura che qualcuno me le rubasse”.
Al ritorno dalla Russia venne trattenuto per alcuni mesi a Firenze per riparare gli aeroplani. Operato di appendicite nell’estate del ‘43, usufruì di 50 giorni di convalescenza. Dopo l’armistizio dell’8 settembre fu mandato in licenza a Dorgali. Erano trascorsi diversi anni quando venne richiamato all’aeroporto di Cagliari per riprendere il lavoro di motorista in Aeronautica, facendo la spola fra Decimomannu, Elmas, Alghero e la Spezia. Per le sue straordinarie prestazioni lo Stato Maggiore gli conferì numerose attestazioni di benemerenza e premi in denaro. A 56 anni ottenne il congedo col grado diMaresciallo Capo.
Nel 1953 aveva sposato Anna Maria, insegnante di Forlì con nomina a Dorgali. Nel ‘62 rimase vedovo con 3 figlie piccole e nel ‘70 sposò in seconde nozze Francesca con la quale da 4 anni condivide la stessa struttura di accoglienza.
Alla soglia dei suoi 103 anni, Salvatore, 7 nipoti e bisnonno di un bellissimo bambino, non ha problemi di deambulazione, si appoggia al bastone per prevenire l’affaticamento, usa gli occhiali solo per leggere e, superato l’infarto 5 anni fa, gode di discreta salute. Da uomo di fede cattolico e praticante, tiene sul comodino il breviario per raccogliersi in preghiera. La sua autentica passione è stata da sempre la settimana enigmistica così come le letture storiche e scientifiche.
“Col tablet mi tengo informato su tutto – puntualizza -. E’ facile cliccare sui tasti per avere le risposte in un attimo”.