PRESENTATO A ORISTANO “CERCANDOCIELI” L’ULTIMO LIBRO DI ROSSANA COPEZ

Nella foto: al centro Rossana Copez. Accanto Simona Scioni e Tonino Oppes

C’è un frullare di emozioni in questo libro, duro e tenero, che parla di drammi ma insegue sempre la via della salvezza. Con “Cercandocieli” (edizioni Maestrale), Rossana Copez scava nella profondità della propria esistenza liberando, grazie alla scrittura potente, storie custodite gelosamente per anni e ora raccontate prima a se stessa, poi ai suoi lettori.

Si dice che ogni buon libro è un pozzo di domande. Questo, che è scritto benissimo, lo è ancora di più.

Conosco Rossana da tempo; abbiamo scritto libri insieme, viaggiato decine di volte per l’Isola, partecipato a numerosi incontri nei circoli dei Sardi sparsi in Italia, e questo ha fatto nascere una profonda amicizia; eppure il suo ultimo lavoro mi ha offerto ulteriori spunti per conoscerla meglio.

Ma che cieli va cercando, Rossana?

Intanto fa un viaggio interiore alla ricerca di quell’io che vuole dare un volto al destino. Destino scritto da segnali che Rossana cerca e interpreta in quei cieli e che, nella copertina della pubblicazione, viene affidato alle matite colorate della figlia (medico chirurgo, oltre che apprezzata artista) ancor prima che il libro fosse concluso. Cercandocieli è dunque come uno scrigno in cui Rossana custodisce pezzi della sua vita e che decide di aprire per rendere pubblica una parte di sé.

Le prime pagine portano subito il lettore dentro la grande storia che mette insieme altre storie di dolore e di amore, di tragedie e di vita. Ed è così dalla prima all’ultima riga con la narrazione che alterna toni drammatici a toni lievi grazie alla scrittura che accarezza dolcemente ogni emozione.

“Pensando alla morte cresce la voglia di vita” scrive nelle prime pagine. Tanti ricordi convivono con la follia e con la morte, “ma in fondo la follia e la morte sono parti costituenti del nostro essere umani.”

Rossana, donna sposa e madre, non nasconde nulla: la follia l’ha avuta accanto; la morte l’ha sfiorata quando era una ragazza; la morte ladra le ha rubato gli amori. Eppure non si arrende, insegue sempre la via della salvezza anche quando i cieli sembrano tutti neri. E la trova, anche se dopo tanta sofferenza, la strada della salvezza! La trova anche nei segni che arrivano dal cielo e che lei impara a leggere e a interpretare. Gianni e Rossana sposi giovanissimi: si sono conosciuti al liceo, poi insieme all’Università. L’impegno civile, la politica, la voglia di cambiare il mondo. I sogni, le speranze… un giorno nello sguardo dello “sposo dagli occhi verdi” compare la follia. La morte-ladra se lo porta via, lei finisce in ospedale.

“Mi sento addosso la colpa di una sopravvissuta” e allora c’è il rischio di andare incontro, come ci ricorda Montale, “al mal di vivere.” Il sostegno della famiglia (il fratello, le sorelle, i genitori) è fondamentale. I cieli cambiano colore, perché non possono essere sempre neri. Si tingono d’azzurro, eccome! Basta volgere lo sguardo in alto e osservare.

“La fine di un amore e la fine di una vita non chiudono la speranza sul futuro”. Ad una festa dell’Unità compare Sergio, Sergio Atzeni. Il viaggio di nozze è breve, pochi giorni a Roma per stare insieme, camminare e… cercare alcune copie della collezione di Tex (e chi non lo ha letto?) e allora vedete come la memoria si fa lieve e quel piccolo ricordo ci strappa un sorriso. La gravidanza, la scrittura insieme, il primo libro “Fiabe sarde” da dedicare alla figlia Jenny che sta per nascere.

Sergio decide di fare lo scrittore. Sappiamo tutti che ci riesce, eccome se ci riesce; ma la città gli sta stretta. Viaggia, si sposta fino al momento in cui ricompare la morte-ladra nel giorno di una ricorrenza speciale. Tanti segnali arrivano dai numeri, non solo dai cieli. Questo libro (nel quale Rossana riesce anche a far parlare il nostro animo) non è solo un percorso strettamente personale come può sembrare a prima vista. È molto di piu di un libro di memorie: è un viaggio- con molti rimandi alla letteratura che conta- psicologico, introspettivo, che non ci fa sentire per nulla estranei alla storia della protagonista.

Un libro, scritto benissimo, in maniera poetica – con i versi dettati dall’amore per la vita – che fa riflettere e che ci fa porre tante domande. Una, in particolare, che ci riguarda tutti: “ma, noi, che cieli andiamo cercando?”

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Un commento

  1. Grazie Massimiliano grazie davvero

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