di CRISTOFORO PUDDU
Nella sede I.B.I.S. di Nuoro, l’Associazione Culturale di Promozione Sociale presieduta da Lisetta Bidoni, è stato presentato il libro “La vita pericolosa di un uomo tranquillo” di Mario Carcassi, alias Ughe Liborne.
L’opera introdotta come relatrice d’eccezione da Maria Concetta Bidoni che, con acume e passione letteraria, ha analizzato la suggestiva trama ed impianto narrativo, focalizzando l’attenzione sull’ampio quadro di ambientazione geo-storico e sociale del romanzo; l’altro relatore Gianni Filindeu, da esperto e profondo appassionato musicale, ha invece richiamato alla realtà jazzistica e fornito i profili artistici ed umani, di rappresentativi e noti musicisti, che animano e vivacizzano il percorso narrativo di un’opera di grande tensione ed idealità. La presenza dell’autore Mario Carcassi, alla sua opera prima di carattere narrativo, ha animato ed esaltato piacevolmente la presentazione del volume con l’innata simpatia personale, condita da leggera autoironia e humor. Accattivanti pagine del romanzo sono state interpretate e recitate, in modo evocativo e vibrante, dalla potente e limpida voce di Max Loche. Le performance di presentazione sono state apprezzate e sottolineate in modo caloroso dal numeroso pubblico, attento e partecipativo con frequenti interventi, che hanno arricchito l’evento e fatto da cornice alla serata letteraria di fine agosto, segnando significativamente la ripresa delle nuove attività sociali e culturali dell’I.B.I.S. (Identità, Benessere, Interculturalità, Solidarietà).
Il romanzo prende le mosse da un percorso storico e di ambientazione nell’area nel Golfo del Messico. La narrazione, temporalmente sviluppata tra la fine dell’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento, scorre all’interno e sulla soglia di cambiamenti epocali. Attraverso la voce narrante del protagonista Cadmio LaFattyur, affiorano personali necessità esistenziali ed aspirazioni di una America rinascimentale che si scontra con modernità, intolleranza, discriminazione razziale e di disattenzione ai valori multietnici. Le pagine descrivono gli anni ruggenti, scanditi dall’età del jazz e dalla spensieratezza trasmessa dal dixie, dal ragtime e charleston, fino all’avvento della stravolgente Grande Depressione mondiale del 1929. Cadmio e la sua famiglia sono protagonisti di un intreccio di storie e accadimenti, dove gli avvenimenti privati s’influenzano vicendevolmente e si fondono con gli eventi sociali e politici. Una vera miscellanea di musica e ritmo danza sul pentagramma del romanzo, quasi un “antidoto verso le logiche di morte e di miseria che il razzismo trascina con sé”, per esprimere e rappresentare la conflittualità, i problemi e i tempi dell’uomo moderno. Un romanzo corale, che rivela la forte personalità e vocazione alla scrittura dell’autore; lavoro definito con tratteggi limpidi, segnato dal grande intreccio di vite vissute tra luci ed ombre, e strutturato narrativamente con originalità e rigoroso inquadramento storico.
Magistrale presentazione. Anche i non presenti potranno gustare la ricchezza e bellezza dell’incontro
Molte grazie per la puntuale e corretta descrizione e interpretazione del romanzo.