di LUCIA BECCHERE
Il Museo della ceramica è stato inaugurato il 20 luglio a Nuoro, nella casa storica del senatore Giampietro Chironi, in Piazza su Connottu grazie all’impegno dell’ISRE che ha portato avanti, con importanti risorse umane ed economiche, in 5 mesi un progetto la cui idea ha radici molto lontane. In origine doveva essere un accordo tra pubblico e privato: ILisso, Etnografico e Sulas, mai andato in porto.
L’Amministrazione comunale aveva acquisito la casa storica di Chironi e a seguito del bando regionale del PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione). Il comune e l’etnografico inoltrarono la domanda per la creazione del museo della ceramica ottenendo un finanziamento di 2 milioni di euro pro capite per i due progetti distinti che poi si sono fusi. Il Comune sindaco Mario Zidda (2000-2010), che tanto si era battuto a difesa di questo progetto, realizzata la ristrutturazione ad opera dell’architetto Franco Niffoi, passò il testimone all’Etnografico che, dopo decenni, provvedeva all’allestimento e alla gestione del museo concretizzando l’idea di 2 volontà: quella del comune e dell’ISRE.
A questo museo, era anche annessa una scuola della ceramica. Con i soldi del contratto di quartiere di Sa e Sulis, Zidda aveva recuperato e ristrutturato a Preda istrada una scuola in abbandono dotandola di forni, aule e laboratorio per creare nuovi mestieri della ceramica. Mai utilizzata.
“La realizzazione di questo nuovo germoglio di cultura – dichiara il neo presidente Stefano Lavra – è un momento storico importante per tutta la Sardegna in quanto mette in luce quella parte delle arti applicate di cui il nuorese Francesco Ciusa è stato l’iniziatore ai primi del novecento dando vita a tutto un rifiorire della cultura della ceramica con Fancello, Tilocca, Nivola, Altara, fratelli Melis e tanti altri”.
Il museo, allestito dall’architetto Antonello Cuccu, esperto di storia della ceramica sarda, offre al visitatore oltre 300 opere di quella che è l’arte della ceramica sarda. Ben realizzato anche sotto il profilo del percorso, è un viaggio emozionale accompagnato da immagini del territorio e degli artisti molto evocative, frutto della ricerca negli anni. Un percorso museale eccellente che dialogherà con i migliori musei della ceramica nazionale e internazionale. Nei primi passaggi viene presentato il vasellame per uso quotidiano prodotto ad inizio Ottocento, poi si passa a Francesco Ciusa che con la sua illuminata capacità creativa sublima forme di arte antica millenaria che attingono dal periodo prenuragico e nuragico.
“E’ lui il profeta di questa ondata di ricchezza e produzione artistica – dice ancora Lavra – che nei primi anni del ‘900 ha la sua massima espressione. L’ISRE ha mostrato da sempre molto interesse a questa idea progettuale con sede a Nuoro. Questa nuova realtà non soltanto genera posti di lavoro e ricchezza, ma è anche un completamento di un disegno molto più grande che vede l’ISRE volano per lanciare un messaggio a livello regionale, nazionale ed europeo nel valorizzare l’arte della ceramica a molti sconosciuta. Questo è il messaggio trasmesso dai padri fondatori alle generazioni future. In una società dove la globalizzazione schiaccia l’identità, le tradizioni, noi riusciamo ancora a sopravvivere”.
“L’augurio – conclude Lavra -, è che serva da stimolo a tutti i giovani che vogliono cimentarsi nell’arte della ceramica. Questo è un museo espositivo aperto a idee progettuali, col tempo si aprirà anche a nuove collezioni della fase ultima del ‘900 con autori contemporanei. La struttura è dotata anche di aule didattiche, forni e laboratori di ceramica fruibili da tutte le scuole interessate, dalla materna all’università”.