“C’è un mix di tante emozioni in questo momento. Tutto parte da Venezia, da quelle lacrime di tanti compagni che poi sono rimasti. È lì che si sono create le basi per questa promozione. Sono arrivati in squadra altri ragazzi fantastici, siamo ripartiti in silenzio, lavorando giorno dopo giorno. E oggi eccoci, stiamo piangendo di nuovo, ma stavolta sono lacrime di gioia: è bellissimo”. Il capitano rossoblù Leonardo Pavoletti con il suo gol a tempo scaduto ha riportato il Cagliari in Serie A. Al termine della gara del “San Nicola” l’attaccante ha rilasciato queste dichiarazioni ai media.
“Tra di noi si è creato un rapporto unico, speciale: siamo stati gruppo da subito, nonostante i tanti momenti difficili nella prima parte della stagione. Poi i risultati e l’entusiasmo lo hanno consolidato: siamo diventati così più di una squadra, una famiglia. Sincero, sono stato raramente in gruppi così belli. Abbiamo raggiunto questo obiettivo con sacrificio, determinazione, voglia, con tutto ciò che di bello ti può dare il calcio. Questa promozione è meritata: è per noi, per la Società, per tutto il nostro popolo”.
“Non ci sono aggettivi per descrivere il Mister: il primo è credere in questa impresa è stato lui. È arrivato molto carico, sin dal primo momento ci ha impresso la sua voglia di raggiungere a tutti costi l’obiettivo. Era sempre sul pezzo, ci ha portato giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, a credere davvero nel sogno. Noi siamo stati bravi a seguirlo, ma in tutte le scelte, anche quelle più complesse, ha avuto sempre ragione lui: in questa impresa c’è molto di suo. Tutti saremmo pronti a buttarci nel fuoco per lui, ti spinge a dare il massimo”.
“Ieri sera ci siamo riuniti tra di noi, dai discorsi si percepiva proprio un’energia positiva, tutti ci credevamo. E io da stamattina avevo la sensazione che la palla giusta mi sarebbe arrivata. Il Bari è stato davvero un avversario ostico, all’andata ci hanno messo in seria difficoltà, complimenti. Ma oggi meritavamo noi, siamo in Serie A!”.
Forza ragazzi! Forza Casteddu, in Argentina i sardi siamo con voi!