di Battista Saiu
Sono 124 le Associazioni riconosciute dalla Regione Autonoma della Sardegna. Molte iniziative dei circa 200 Circoli sardi nel mondo promuovono la Sardegna e i territori in cui risiedono: un’incredibile e insospettabile risorsa anche per i paesi che li ospitano; straordinaria risorsa che si scontra spesso con pregiudizi e diffidenza; si ignorano le eccezionali potenzialità che possono offrire tutto l’anno; con "l’appaesamento" i nuovi arrivati diventano operatori qualificati di cultura locale e di quella di origine. Il nuovo fenomeno dell’emigrazione intellettuale impoverisce ulteriormente la nostra Isola.
Esistono "due Sardegne", una formata da 1.665.617 Sardi residenti (dati Istat 1° gennaio 2008), ed un’altra compostra da circa 2.000.000 di Isolani sparsi sui cinque continenti. Un’emorragia continua che vede giovani studenti partire attraverso specifici progetti regionali o col progetto comunitario "Socrates-Erasmus", che gestisce la mobilità degli studenti in ambito europeo e che, a distanza di anni dalla sua istituzione, si presenta quasi come una deportazione intellettuale di massa. Emblematico il caso del Circolo "Ichnusa" di Madrid, di recente costituzione e riconosciuto dalla Regione Sarda nel corrente anno, frutto della nuova emigrazione d’eccellenza, essendo formato essenzialmente da studenti o da giovani laureati. La Spagna è diventata la nuova meta dei Sardi per la lingua, alcune comunanze culturali e, soprattutto, le nuove prospettive di lavoro qualificato, il cordone ombelicale, mai completamente reciso, di cinque secoli di storia in comune all’interno della Corona di Spagna. Il saldo migratorio negativo della Sardegna, sebbene in calo tra il 2007 e il 2008, viene solo parzialmente colmato dalla popolazione straniera residente con i 25.106 nuovi abitanti (Istat 2008). Durante il periodo estivo, le Feste degli emigrati diventano motivo d’incontro, occasione per cercare di analizzare il fenomeno con i soggetti interessati. Così è stato anche nel minuscolo centro di Domusnovas Canales che ha visto oltre due terzi dei suoi abitanti partire. Nei locali del Monte Granatico riadattato si è svolto il partecipatissimo convegno: c’erano anche quelli che, cedendo alla nostalgia, sono definitivamente rientrati. La seguitissima emittente televisiva Videolina ha dato con risalto la notizia, trasmettendo ampi servizi e approfondimenti. Il servizio, andato in onda lunedì 17 agosto e replicato per l’intera giornata, è disponibile attraverso il sito www.sunuraghe.it – al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=45jVG6zdrlw&feature=channel. Interessante il fenomeno "dell’appaesamento" che vede i nuovi arrivati condividere, ricercare, studiare ed approfondire gli usi, i costumi, le tradizioni e i tratti identitari della "nuova patria", divenendo qualificati operatori della tutela e diffusione della cultura di adozione e non solo di quella di origine. Significativo il caso della Comunità dei Sardi di Biella per la continua indagine, riscoperta e riproposizione di tratti comuni alle due terre.