di PAOLO CERNO
Sono stati un pomeriggio e una serata pieni quelli tenutisi al Circolo dei Sardi “Montanaru” di Udine. Sono stati approvati “all’unanimità” i bilanci Consuntivo del 2022 e quello Preventivo 2023 da parte dei Soci presenti. Sommariamente illustrati dall’impagabile “segretaria” Graziella Fois e dal Presidente Mannoni che altresì accenna le attività previste e programmate per l’anno in corso, sollecitando anche eventuali iniziative dei Soci che sarebbero benvenute e sostenute; come dovranno essere sostenute ulteriori spese per la fornitura di luce e gas preannunciate dalla proprietà cui paghiamo l’affitto pluriennale – in scadenza proprio nel prossimo Dicembre- dei locali in uso al Circolo… Pagheremo, come sempre tutto, come da sempre sanno fare i Sardi!
Sardi che, proprio quest’anno, festeggiano il 75° anniversario dello Statuto Speciale per la Sardegna.
Festeggiano e, forse, una parola impropria, considerando, accanto ad “un innegabile sviluppo, anche tante occasioni perse”, ci illustra il Socio prof. Carmelo Spiga: lo Statuto per l’autonomia, approvato dal Parlamento con la legge n.58 del Settembre 1948, none certamente quello auspicato e ricalcato su quello già concesso alla Sicilia, molto più favorevole per l’ampia autogestione; tuttavia, pur di non rinunciarvi, la Consulta Sarda, incaricata delle trattative, si e piegata a.”interessi Statali di contenimento spese ed esterni di svendita di coste e risorse”.
Pur con le “lacrime agli occhi” Emilio Lussu, a capo della Consulta, ha firmato la Legge tutt’ora in vigore.
Ma, non tutto e perduto! Proprio lo scorso anno e stata approvata, a Camere sciolte sic! la
misteriosa Legge n. 2 sull’insularità – che bisognerà d’ulteriori “decreti applicativi” per ottenere forza di Legge. L’impegno e l’attenta vigilanza dei Sardi, di dentro e di fuori, classe dirigente in primis, sarà determinante per vincere la nuova sfida ed incamerare nuovi, autonomi, poteri decisionali.
Per noi e come se fosse già vinta, tant’e che il concerto che abbiamo apprezzato ha per titolo
“Omaggio alla Sardegna” ed inizia con l’Inno ufficiale Sardo, magistralmente eseguito, come del resto ben sappiamo da anni, circa una decina, dal Complesso d’Archi del Maestro Guido Freschi, oggi accompagnato dalle deliziose figliole Ginevra e Camilla, attente violiniste, sostenuto anche dal violoncellista, pure lui figlio d’aite, Francesco Malaroda che, proprio oggi, compie 26 anni: tutto il Montanaru si unisce in un caloroso applauso d’auguri; non gli mancherà un futuro ricco di successi.
Un commosso Domenico Mannoni non poteva non ricordare il caro e benemerito socio Pietro Dore, da poco scomparso, autentico mecenate delle iniziative musicali del nostro circolo, l’applauso di riconoscenza e rivolto anche alla figlia di Pietro, oggi presente. Un’Ave Maria, delle i1mumerevoli scritte, non avrebbe stonato!
Accattivante ed ampio ii programma ascoltato in cui non potevano mancare il “Ballu Torrau”, che, al pari delle Launeddas, di più sardo non si può; le accorate nenie di “Non photo reposare” oltre alla notissima “S’Arrosciada”; l’inno alla gloriosa Brgt. Sassari ha chiuso i brani vitali del repertorio isolano,
Passando ai classici: Mozart, Paganini e Beethoven, solo nei loro aspetti più noti, di mero assaggio, ci hanno deliziati per un’ora abbondante. Un’ulteriore oretta, non meno deliziosa, l’abbiamo trascorsa -assaggiando- le sapide note delle risorse “naturali e culturali” della ricchissima, autonoma Sardegna.