di Cristoforo Puddu
Il chiaro aspetto di comunanza linguistica e unitarietà italiana, senza retorica celebrativa, ben lo rappresentano i Parchi Letterari – “spazi fisici o mentali” ideati, nei primi anni Novanta, da Stanislao Nievo – disseminati nei vari luoghi d’Italia che hanno ispirato dei capolavori della letteratura. Nei Parchi si accomuna l’esigenza della valorizzazione delle economie locali, attraverso storia, tradizioni, sapori e natura, a quella di preservare la creatività letteraria prodotta dal genio e sensibilità umana. In sintonia con le Convenzioni Unesco, i Parchi Letterari sono attuati con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio di memoria e tutte le espressioni di diversità culturale che danno unicità ai vari territori. Il Parco ideale da dedicare a Grazia Deledda non poteva che essere realizzato a Galtellì, luogo privilegiato nel romanzo “Canne al vento” e tappa essenziale nella ricerca letteraria ed umana della Nobel nuorese. Lo stesso Nievo, in occasione del sopralluogo effettuato nel luglio del 1993 a Galtellì, afferma infervorato che “qui il parco è già pronto ed è meraviglioso: basta guardarsi intorno. Questa montagna è incantata, queste testimonianze del passato che la Deledda ha immortalato sono di grande suggestione.” A Galtellì rivivono le esperienze visive ed emozionali dell’autrice sarda. La narrazione e le descrizioni deleddiane sembrano tutt’uno con il magico territorio dell’ispirazione che le ha determinate ed il centro storico conserva le suggestive tracce di un glorioso passato e l’immutata atmosfera arcaica conosciuta dalla scrittrice nuorese nei suoi soggiorni. L’opera “Canne al vento”, il cui titolo allude alla fragilità umana e alle sofferenze dell’esistenza, è ambientato a Galte e narra le vicende del servo Efix e delle sorelle Pintor; apparve inizialmente a puntate sull’Illustrazione Italiana (tra il 12 gennaio e il 27 aprile del 1913) e successivamente pubblicato in volume per l’editore Treves di Milano. I Parchi Letterari, concepiti da Stanislao Nievo (Milano, 30 giugno 1928 – Roma, 13 luglio 2006), sono “un modo nuovo di fare economia promuovendo il paesaggio culturale dell’Italia” con autenticità creativa ed attingendo alle pagini immortali della letteratura.