Antonio Corriga, nasce ad Atzara il 21 marzo del 1923, restando sempre legato al suo paese natio, nel quale era solito soggiornare presso la casa-studio di proprietà. Pittore, incisore, scultore e ceramista, è considerato uno dei maggiori artisti figurativi della Sardegna del Novecento. Antonio Corriga, fin da bambino, manifestava un prematuro amore per la pittura. Già all’età di sette anni frequentò lo studio di Filippo Figari, uno dei maggiori artisti del Novecento isolano, che aveva scelto il paese di Corriga ammaliato dal paesaggio che circonda il paese e dalla luce particolare. La fantasia del giovane Antonio subisce un impulso importante dalla frequentazione di questi artisti che sin dai primissimi anni del secolo fu meta di una quantità di giovani pittori spagnoli, quali Eduardo Chicharro, Antonio Ortiz Echagüe, Cesareo Bernardo de Quiros e Del Castello, che importano un nuovo modo di dipingere, stimolando anche la curiosità di Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Filippo Figari e Richard Scheurlen.
Fu grazie all’intuizione del maestro Figari (direttore dell’Istituto d’Arte di Sassari), che all’età di tredici anni, Corriga ricevette una borsa di studio all’Istituto d’Arte, dove ebbe come insegnanti (oltre al Figari), Stanis Dessy, Eugenio Tavolara e Vico Mossa. Nel 1941-42 partì per il servizio militare e una volta rientrato a Sassari ottenne, a pieni voti, il diploma all’Istituto d’Arte. Nel 1943, per due anni, si trasferì a Firenze, dove ebbe modo di frequentare il Magistero d’Arte di Porta Romana e i corsi liberi per ceramista – decoratore, ottenendo l’abilitazione all’insegnamento. Nel 1946 presentò la sua prima personale in Sardegna. Due anni dopo, Antonio Corriga rientrò definitivamente nella sua terra, a Oristano dove inaugurò il proprio laboratorio di ceramica.
Dopo qualche anno lascia l’arte della ceramica per concentrarsi unicamente sulla pittura. Nel corso della sua carriera Corriga si dedica alla rappresentazione delle diverse tematiche: il sacro, il ritratto, la tradizione popolare, vista sia nelle rappresentazioni delle feste religiose che nel quotidiano. Il pittore è anche autore di pregevoli lavori che rappresentano la protesta sociale. La particolarità dell’arte di Antonio Corriga sono i colori accesi, plasmati dalla luce che vivacizzale sue tele e i luoghi della gran parte degli scorci atzanesi, senza farsi mancare i ritratti dei personaggi del suo paese e quelli illustri che ha conosciuto nella sua vita artistica. Gli altri soggetti che il maestro ha sempre prediletto: le processioni, i riti sacri, realizzando la “Crocefissione” per la parrocchiale di Fonni e la Pala di Bonaria per la chiesa della Madonna di Bonaria a Cagliari. Inoltre, diverse illustrazioni per pubblicazioni in sardo, etichette e numerosi manifesti, e quando gli veniva chiesto, il bozzetto per i biglietti della Lotteria Nazionale della Sartiglia.
Antonio Corriga fu direttore dell’ISOLA e svolse una fervente attività politica nella fila del Partito Socialista. Fu grazie alla sua intraprendenza che, ad Atzara, fu fondato il Centro Pilota Isola per la tessitura e la Pinacoteca “Antonio Ortiz Echagüe” di Atzara, le cui sale conservano diverse sue tele tra cui i “Funerali di un socialista”, dipinto in memoria dell’uomo politico Peppino Catte. Molte sue opere sono conservate presso gli uffici della Regione Autonoma della Sardegna, della Provincia di Oristano, del Comune di Oristano, del Comune di Atzara e in altri enti pubblici dell’isola. Il maestro Corriga si è spento a Oristano all’età di 88 anni, il 16 dicembre 2011.
Ad Atzara, una Piazza è dedicata alla memoria dell’indimenticabile artista sardo.
Atzara ricorda, con amore e riconoscenza, il maestro Antonio Corriga – dice il Sindaco Alessandro Corona – persona dalle incredibili capacità umane e artistiche. Corriga è stata una figura di spicco della Sardegna del ‘900 e rappresenta la massima espressione artistica della nostra comunità. Persona gentile, accogliente, umanamente predisposta al dialogo, adorava particolarmente soggiornare ad Atzara, realizzando, nel suo studio, opere di assoluto pregio. Era particolarmente affezionato alla sua comunità e altrettanto la sua comunità alla sua persona.