di LUCIA BECCHERE
Vincitore del concorso alla ragioneria provinciale dello stato, il ragioniere Alfredo Atzeni, nato a Samassi nel 1908, era giunto a Nuoro nel ‘32 come dipendente del ministero del tesoro. Padre insegnante elementare, ultimo di quattro figli non ha conosciuto la madre morta di parto. Il fratello maggiore era sacerdote, don Roberto, amico di Monsignor Cogoni, un vero mecenate e fonte di formazione umana e politica per tanti giovani del capoluogo che si riunivano attorno all’illustre prelato, fra questi Salvatore Mannironi al quale si legò da una forte amicizia e insieme iniziarono un lungo sodalizio politico e non solo perché nel ‘36 Alfredo Atzeni sposò Pasqualina Palmas, parente di Mannironi, unione che lo consacrò cittadino nuorese a tutti gli effetti.
Atzeni era un cattolico praticante e deciso ad impegnarsi in politica si candidò nella lista della D. C. Fu eletto per ben due volte sindaco di Nuoro, dal ’46 al ’56.
Suo il merito di aver realizzato la rete idrica e fognaria. Dalla Cassa per il Mezzogiorno aveva ottenuto il finanziamento per lo sbarramento sul rio Govossai per l’approvvigionamento idrico del capoluogo e dintorni. Fino a quel momento i nuoresi avevano attinto l’acqua dalla sorgente di Ubisti, Caparedda e Istiritta, le fontanelle rionali venivano alimentate a giorni alterni e per poche ore dalla condotta idrica de S’Ispiridu Santu di Oniferi. Per anni è stato amministratore del consorzio acquedotto sul rio Govossai di cui era anche fondatore.
Ha realizzato la strada che collega il borgo di Lollove a Nuoro. Ha migliorato la viabilità cittadina e per aver abbellito i percorsi con la messa a dimora di giovani piante è passato alla storia come il sindaco degli alberelli.
Con i finanziamenti ottenuti aveva creato numerosi cantieri per dare una boccata d’ossigeno a molti disoccupati e tutti i giorni era solito fare il giro della città in bicicletta per verificare l’avanzamento dei lavori. Ma quando alcuni amici, con amichevole ironia, lo avevano applaudito al suo passare, desistette dal consueto controllo.
Quando la giunta regionale delegò Atzeni, Cossiga e Garcia all’unificazione delle casse di Credito Agrario di ogni paese, ha fondato il Banco di Sardegna ricoprendo l’incarico di Vicepresidente dal ‘56 al ’58.
Eletto consigliere regionale dal ‘58 al ’74 (tre legislature), aveva ricoperto l’incarico di assessore al lavoro e pubblica istruzione, agli enti locali, ai lavori pubblici, alle finanze, all’industria e poi di nuovo alle finanze e agli enti locali.
Durante l’assessorato ai lavori pubblici, da buon economista e grazie ad una legge regionale che istituiva il mutuo edilizio, ha dato vita alle cooperative e chiunque poteva beneficiare di un mutuo edilizio a tasso molto agevolato.
Era assessore all’industria quando nel ’72, in occasione dell’inaugurazione della 24a Fiera della Sardegna, dalla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Cagliari venne insignito della medaglia d’oro Sardus Pater.
“Tutto ciò che era legato all’agricoltura lo affascinava – racconta il figlio Roberto -. Il consiglio regionale aveva stipulato un accordo con esperti agronomi nazionali interessati a selezionare la qualità del patrimonio agrumicolo della Sardegna e lui aveva acquistato a Orosei un agrumeto in abbandono nella via del Mare trasformandolo in un giardino. In seguito aveva fatto innestare nell’intera zona costiera varie specie di agrumi e diverse varietà di arance tarocco, Washington e clementine. Era un cultore del fiore – ricorda ancora -. Dedicava tutto il suo tempo ai 13 nipoti, alle letture e al giardinaggio. Severo ma buono, poche volte l’ho visto adirato. Aveva molta pazienza e una carica affettiva straordinaria. Poco loquace, dotato di una capacità d’ascolto straordinaria, pesava consigli e giudizi prima di pronunciarsi”.
Nel ’74, dopo un trentennio di attività, lasciata la politica, era andato in pensione a 66 anni col grado di Ispettore Generale del Ministero del Tesoro. E’ stato cavaliere, commendatore e grande ufficiale della Repubblica. La città di Nuoro, il 28 agosto 1988 gli ha conferito la medaglia d’oro.
L’On.le Alfredo Atzeni è scomparso nel 1999 a 91 anni.