IL CANONICO GIOVANNI SPANO (1803-1878), SPIRITO LIBERO, NON ANTISEMITA, È STATO PIONIERE DEGLI STUDI SULLA STORIA DEGLI EBREI IN SARDEGNA

di PAOLO PULINA

A 220 anni dalla nascita del canonico Giovanni Spano (Ploaghe, 3 marzo 1803), ne ho ricordato in questo sito

1) i meriti come iniziatore delle ricerche linguistiche e archeologiche relative alla Sardegna (si veda al link:

https://www.tottusinpari.it/2023/02/28/a-220-anni-dalla-nascita-ricordiamo-giovanni-spano-studioso-di-valore-sardo-italiano-ed-europeo-per-le-sue-ricerche-in-campo-linguistico-e-archeologico/ );

2) i numerosi viaggi effettuati in “continente”, per ragioni di studio, essendo stato un infaticabile e molto scrupoloso ricercatore (si veda al link:

https://www.tottusinpari.it/2023/03/02/il-canonico-giovanni-spano-1803-1878-e-le-sue-frequenti-trasferte-per-ragioni-di-studio-in-continente/ ).

In entrambi gli interventi ho citato alcune pubblicazioni molto utili per chi volesse approfondire la conoscenza dello studioso ploaghese, che si è distinto per il multiforme ingegno e per la poliedricità dei suoi “scavi” tesi a mettere in luce “i tesori”  dell’Isola natìa, valorizzandoli a vantaggio dei Sardi e agli occhi delle personalità intellettuali del suo tempo più importanti in Italia e in Europa.

Tra le pubblicazioni che negli ultimi anni hanno tenuto accesi i riflettori sull’opera di Giovanni Spano occorre citare due volumi.

Nel 2013 lo studioso cagliaritano Paolo Bullita ha pubblicato “Il canonico Giovanni Spano: un grande sardo dell’Ottocento e la riscoperta della lingua sarda”, Dolianova, Grafica del Parteolla, pp. 299.

Nell’autunno 2019, nella collana “Storia di Sardegna. I grandi personaggi” edita dal quotidiano “La Nuova Sardegna” è uscito il volume su Spano curato da Antonio Maccioni (pp. 206). Non è superfluo notare che finalmente la figura di Spano (presentata in un libro con i seguenti capitoli: “Contesto”, “Vita”,  “Luoghi”, “Percorso” , “Bibliografia”) viene inserita nel pantheon de “I grandi personaggi della storia della Sardegna” insieme ad altre sette tra le «più importanti personalità che hanno dato lustro all’isola» (Enrico Berlinguer, Francesco Cossiga, Maria Lai,  Emilio Lussu, Grazia Deledda, Antonio Gramsci, Giovanni Maria Angioy).

Mi soffermo però, in chiusura di questo contributo, su una pubblicazione particolarmente importante su un tema – poco conosciuto – sul quale Giovanni Spano può vantare meriti di “precursore”.

Nel 2010 sono stati pubblicati, a cura di Cecilia Tasca, gli Atti del convegno “Gli ebrei in Sardegna nel contesto Mediterraneo: la riflessione storiografica da Giovanni Spano ad oggi: atti del 22° Convegno Internazionale dell’AISG (Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo), Cagliari 17-20 novembre 2008”, Firenze, Giuntina, 2009, stampa 2010 (si veda “Materia giudaica: Bollettino dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo”).

Il saggio di 30 pagine intitolato “Storia degli Ebrei in Sardegna” compilato dal commendatore Giovanni Spano Senatore del Regno, estratto dal 1° fascicolo della “Rivista Sarda”, 1875 (lo si trova in Giovanni Spano, “Miscellanea di scritti sulla Sardegna”, Arnaldo Forni editore, 1974)  viene preso in esame in questo convegno dal professor Mauro Perani nella relazione “Giovanni Spano e  gli ebrei. Due manoscritti ebraici della sua collezione donati alla Biblioteca universitaria di Cagliari e nuove scoperte sulla Sardegna ebraica”.

Il professor Perani (Università di Bologna, già Presidente di EAJS – European Association for Jewish Studies, Presidente onorario dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo) ha tenuto una relazione sullo stesso argomento  (titolo: “Leggendo e commentando la breve ‘Storia degli ebrei in Sardegna’ scritta da Giovanni Spano nel 1° numero della ‘Rivista Sarda’ del 1875) a Ittireddu, in provincia di Sassari, nel contesto del convegno internazionale “Terra d’esilio. Terra d’asilo. Gli ebrei in Sardegna”, 12-14 giugno 2022, organizzato dall’Associazione “Ammentos-Archivio Memorialistico della Sardegna”, di cui è presidente Gavina Cherchi.

Ecco cosa scrive il professor Perani: «Vediamo il passo con il quale Spano, questa eccezionale figura di studioso, di cristiano, di professore universitario e senatore del neonato Stato unitario italiano, conclude la sua “Storia degli ebrei in Sardegna”: “Ecco tutto quello che io ho potuto raccogliere sopra questa parte della sarda storia, giacché nessuno dei nostri antichi scrittori parlò di proposito di queste nostre cose patrie, forse credendo contaminare la loro penna scrivendo le notizie di questa perseguitata nazione, chè in quel tempo all’intolleranza dei culti, e a quella dei Sovrani, si aggiungeva altresì quella di tutti i Cattolici: a vece trovarono dolce pascolo nel raccontarci le delizie delle torture e dell’inquisizione, l’istituzione della quale coincise con la cacciata degli stessi Ebrei, che in Cagliari erano in gran parte i veri discendenti dai confinativi dall’imperatore Tiberio, come sopra si è detto”».

Commenta il professor Perani: «L’analisi di Spano è di una lucidità e di una attualità impressionanti; egli infatti, schematizzando, puntualizza i seguenti punti e denuncia:

1. il silenzio degli storici sardi che lo hanno preceduto, che non hanno trattato degli ebrei per paura di contaminare la loro penna;

2. l’intolleranza delle religioni e dei regnanti cristiani, e l’atteggiamento di intolleranza fatto proprio da tutti i cattolici;

3. il piacere sadico di raccontare le delizie delle torture e dell’inquisizione;

4. il fatto che dietro la persecuzione si son sempre nascosti motivi di interesse economico;

5. la natura radicalmente anti-cristiana dell’odio contro gli ebrei e dell’insegnamento del disprezzo contro di loro, con cui per diciotto secoli la Chiesa ha nutrito nei suoi fedeli l’odio per gli ebrei».

Ecco le conclusioni del professor Perani: «Padre Agostino Gemelli è stato un rappresentante di spicco del cattolicesimo italiano del primo Novecento. Fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, al secolo Edoardo Gemelli, fu religioso, medico, rettore e psicologo italiano, appartenente all’ordine francescano. Ovviamente ogni persona va collocata nel suo tempo, ma è proprio per questo che la figura dello Spano ne esce davvero grande, illuminata e profeticamente libera dalla mentalità del suo tempo, anche per contrasto con un supino esponente del più bieco antigiudaismo spirituale, seppur diverso da quello su base biologica di stampo nazifascista, non tanto meglio e, di fatto, storicamente del tutto sinergico al secondo.

[…] Ecco quello che è emerso dall’esame del pensiero e delle convinzioni di questo ammirabile ed eccelso sardo famoso. Non ho alcun dubbio: per spirito profetico e cristiano, fra Agostino Gemelli e Giovanni Spano io preferisco il sardo Spano».

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4 commenti

  1. Adriana Valenti Sabouret

    Personaggio interessante e degno di essere ricordato.
    Grazie, Paolo Pulina.

  2. Ciao Paolo,
    ho letto con piacere questo tuo breve saggio sul canonico Spano, del quale ho sempre apprezzato l’impegno di studioso di cose sarde e di linguista, rettore archeologo,senatore, ecc., non sapevo invece avesse scritto una storia sugli Ebrei in Sardegna.
    Grazie di avermi informato. Con l’amicizia di sempre. Un caro saluto.

  3. Ottimo articolo riassuntivo sulla “grandezza” di Giovanni Spano. Sulle sue opere hanno pesato troppe reticenze della cultura ufficiale e una grave superficialità della chiesa nel valutarne le opere.
    Grazie, Paolo, per averci riproposto il grande ploaghese.
    Salutissimi
    Paolo Bullita

    • Bruna Murgia

      Grazie Paolo, per la tua straordinaria ed efficace capacità sintesi di narrazione, che riporta nel presente la “grandezza”di Giovanni Spano.
      Bruna Murgia

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