di CARMEN SALIS
Un giovanissimo autore che in poco tempo è già alla seconda pubblicazione con Il multiverso negli occhi – Edizioni Amicolibro, una raccolta di poesie che, grazie alla forza evocativa che possiede, entra nella sfera dei sentimenti e delle emozioni del lettore.
Michael, cos’è il multiverso? In fisica teorica il multiverso è la teoria secondo il quale il nostro Universo non è altro che l’infinita variante dello stesso. Secondo questa teoria il multiverso è un insieme di un numero virtualmente infinito di Universi, diversi l’uno dall’altro, ma collegati dalla medesima matrice. Possiamo dire che rappresenta in un certo senso la possibilità. E questo che mi piace di questa teoria, io sono io, ma ci sono infinite possibilità di me, di quello che ho vissuto e che vivrò, e forse tutte insieme potranno creare un quadro perfetto di quella che dovrebbe essere la mia esistenza nel multiverso. Nel multiverso, tutto è possibile: non esistono etichette, confini, ostacoli. Esiste solo la possibilità. Non possiamo ancora viaggiare nel multiverso, ma si dice che i sogni ci colleghino alle nostre varianti, perciò ogni sogno, è reale.
Nulla è impossibile nel multiverso, nulla. Riesci con i tuoi versi a far risuonare sentimenti come la paura e la rabbia? Assolutamente sì, soprattutto. Nella mia poesia c’è molta rabbia e c’è molta paura. Mi piace questa cosa, perché mi rappresenta. Io parlo solo di quello che sento mio, che conosco e vivo. Rabbia, paura e amore sono i sentimenti che provo di più, e nella maggior parte dei casi non si escludono.
L’amore è il contenitore nella tua poesia o il contenuto? L’amore è il tema che fa nascere la mia poesia. Ogni mia poesia, dalla più rabbiosa, alla più triste, alla più epica, alla più speranzosa, è nata dall’amore. Amore amicale, romantico, senso di appartenenza, familiare, eroico, verso cose o persone, rabbioso, amaro, vissuto o da vivere. Solo amore. L’amore è il sentimento che più di tutti sento mio, quello che più conosco e rispetto, ed è quello che più di tutti mi viene negato. Mi ricollego a un dialogo tratto da un film che mi piace molto: “Un uomo forte, che ha conosciuto il potere per tutta la vita, può perdere rispetto per quel potere. Ma un uomo debole, conosce il valore della forza, e conosce la compassione”. Io ero un uomo debole prima della poesia, e conoscevo bene l’amore. Ora, ho il superpotere della poesia, e questo non mi rende solo forte, mi rende più forte, e mai perderò rispetto per quel valore.
Una raccolta che è nata in poco tempo. Sì, questa raccolta è nata in pochi mesi. Ḕ stato tutto naturale, non ho mai forzato nulla. Ho scritto tanto, ogni giorno, ho vissuto una vita piena di avvenimenti negli ultimi mesi, e questo ha fatto sì che sempre più poesie venissero fuori, sempre più temi, sempre più argomenti. E una volta appassionato di multiverso, in modo naturale è diventato lui il collante. E penso che per un bel po’ continuerà a esserlo.Perché io ci credo veramente nel multiverso.
Che posto ha la poesia nella tua vita? Ormai la poesia è parte di me, è fondamentale, non posso e non voglio più farne a meno. Popola le mie giornate, le mie ambizioni e i miei obiettivi. Ḕ la mia strada. Amo la poesia e amo quello che lei rappresenta per me. La poesia è stata il mio riscatto, per alcuni aspetti. La poesia mi ha cucito un vestito addosso, un bel tre pezzi nay che non mi leverò mai. La poesia è la mia seconda pelle ormai, è il mio superpotere. Quando vesto la poesia, è come se indossassi un mantello rosso e mettessi una S sul petto. Volo, e mi dono al mondo, sperando di salvarlo, anche nel mio piccolo. Così da renderlo migliore.
Grazie