di Giulia Madau
Intervista a Giancarlo Palermo, ideatore del Brinc@ Festival. Brinc@ è uno degli esempi migliori di eventi che promuovono l’identità della Sardegna fuori dai confini dell’isola. Ma sentiamo cosa ha da dire Giancarlo. Chiedo a Giancarlo come è nato il progetto Brinc@ e mi spiega che prima di tutto sono necessari amore e grande passione per la musica, che l’hanno portato a viverla da dentro. “Io sono sardo quindi so bene quante e quali difficoltà incontrino i musicisti sardi per ritagliarsi uno spazio di visibilità in Italia e all’estero quindi ho proposto ai miei collaboratori (dell’associazione Che Torni Babele) di fare qualcosa per far conoscere i musicisti sardi fuori dall’isola… ed è nato Brinc@!”
Ovviamente non basta avere una bella idea, bisogna crederci e portarla avanti anche in mezzo ai molteplici ostacoli che si presentano lungo la strada. L’ideatore del progetto ammette: “mettere in piedi una cosa come Brinc@ richiede uno sforzo enorme e comporta moltissime difficoltà. La più evidente è economica, in questo mondo in crisi i fondi per la musica e la cultura in generale vengono distribuiti con parsimonia. Noi grazie alla Regione Sardegna, alla F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e alla Federazione dei Circoli Sardi in Germania siamo riusciti a realizzare le prime due edizioni del festival con un contributo che ci ha permesso di coprire le spese di viaggio (compresi vitto e alloggio) dei musicisti”. E ora? “Questa terza edizione però non ha finanziamenti, è interamente realizzata grazie alla collaborazione con diverse realtà che mandano al festival una band in rappresentanza e al lavoro dei volontari”. Fortunatamente le soddisfazioni non mancano. “Il lato positivo, davvero positivo, è che stiamo riscontrando che il nostro lavoro inizia a fruttificare, viene riconosciuto sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori (locali, festival, Circoli dei sardi), sempre di più la musica prodotta in Sardegna viene conosciuta e soprattutto apprezzata fuori dai confini isolani. E siamo solo all’inizio!” Con Giancarlo parliamo un po’ di web, dato che è uno dei mezzi più utilizzati per promuovere il festival. È convinto che il web è il mezzo di comunicazione per eccellenza e la grande fortuna che la nostra generazione sperimenta per prima, seppure con grande difficoltà. “È ancora caos, come tutti gli inizi, un gran chiasso. Dove ci semplifica la vita ce la complica perché è come essere stipati e cercare tutti di farsi sentire. Comunque il bello è che ci siamo tutti e possiamo trovarci con pochissimi indizi a costi insignificanti rispetto ai benefici”. Ma, secondo il Brinc@ Festival, la Sardegna per cosa è famosa? Giancarlo mi risponde: “è nota oggi per ciò per cui era famosa 10 anni fa: mare e cibo e ospitalità”. Pensa che i sardi siano fortunati per questo, ma “siamo in molti a lavorare per far conoscere l’eccellenza dei sardi e credo che ci stiamo guadagnando uno spazio un po’ più grande ogni giorno che passa”. Alla nostra isola manca qualcosa, “ma mancano sempre tante cose in tutti i posti” perciò bisogna pensare positivo e guardare a quello che c’è di buono. Infatti, sostiene: “quello che mi sembra importante adesso è più che altro cosa sta nascendo e cosa sta crescendo. Sto vedendo grandi cambiamenti in questi ultimi anni, un grande fermento non solo in campo culturale ma anche tecnologico e scientifico”. Per chiudere l’intervista la domanda obbligatoria è “cosa faresti che ora non c’è?” E la sua risposta è determinata “Direi che stiamo facendo quello che non c’era fino a tre anni fa, abbiamo ideato e realizzato una struttura che si occupasse di promuovere gli artisti sardi fuori dai confini isolani. Quindi continueremo a fare Brinc@!”.
Allora non resta che fare un grosso in bocca al lupo a Giancarlo e a tutto il Progetto Brinc@ per questa III edizione.