di ELEONORA PUGGIONI
Le radici del Coordinamento Donne Fasi risalgono a quasi trent’anni fa, con la nascita nel 1997 a Maastricht del “Movimento donne sarde in Europa”, in occasione del primo Congresso internazionale delle donne emigrate, promosso dalla Federazione olandese con la partecipazione delle Federazioni europee. L’Italia fu rappresentata da Serafina Mascia e Pierangela Abis – rispettivamente attuale presidente onoraria della FASI e tesoriera – che, nella circostanza, contribuirono a redigere il documento finale del Congresso, con precisi impegni e obiettivi volti a rafforzare e potenziare il ruolo primario della donna nel mondo dell’emigrazione. Il documento fu poi inserito nel “Fascicolo delle relazioni ai paesi europei e al nord Africa” nel seminario internazionale “Donne in emigrazione”, organizzato dalla Cgie (Consiglio generale italiani all’estero) a Roma nel novembre ’97. È stato però l’anno successivo, nel 1998, durante il secondo Congresso Fasi ad Olbia, che il Coordinamento donne Fasi venne ufficialmente riconosciuto anche dalla Regione Sardegna, che ne condivise obiettivi, idee e progetti.
«Sono stata la prima Coordinatrice nazionale – dichiara Pierangela Abis – e per dieci anni la consapevolezza dell’importanza del ruolo della donna in emigrazione ha caratterizzato l’impegno mio e del Coordinamento. Fin dal primo momento il nostro obiettivo è stato mettere in luce il valore aggiunto e i saperi di cui le donne sono state portatrici nelle vicende migratorie, partendo dalle diverse tappe storiche, quale parte integrante e preziosa del nostro patrimonio culturale e incoraggiare la partecipazione delle donne nei processi decisionali dei circoli». Tappe importanti nel percorso del Coordinamento, il convegno internazionale “Nos Elionora” incentrato su Eleonora d’Arborea e il convegno “Donne sarde nel mondo sui temi: identità, cultura e solidarietà. L’autorità femminile nell’emigrazione”.
Ai convegni parteciparono le rappresentanti femminili delle Federazioni sarde nel mondo, Australia, Canada, Argentina, Brasile, Europa, le istituzioni sarde, istituti di ricerca, associazioni culturali, giornali e Tv. Incontri in diverse città italiane come Bologna, Livorno, Milano, Verona, Venezia, Roma, Genova e Bruxelles con la partecipazione delle istituzioni sarde, la Commissione europea delle Pari opportunità e le parlamentari europee di origine sarda hanno evidenziato il continuo lavoro del Coordinamento atto a valorizzare l’operato delle donne in tutti i settori, da quelli culturali a quelli dell’imprenditoria femminile. La responsabilità da trent’anni è re-coniugare la difesa di identità come valore e collocarla nel multiculturalismo; storicizzare l’identità di memoria, partendo dalle identità tradizionali e moderne, individuali e collettive delle donne sarde; costruire e valorizzare nuove identità; condividere obiettivi di cambiamento positivo nel mondo migratorio e nell’isola, combattendo stereotipi e pregiudizi a difesa del modello di emigrazione sarda organizzata.
In occasione del VII Congresso Fasi “Su nou e su connotu. La forza del nuovo e il valore dell’esperienza per orientarsi nel domani”, Rita Danila Murgia, presidente del Circolo “Gennargentu” di Nichelino, è stata eletta nuova coordinatrice nazionale delle donne. «Le donne sarde all’interno della Fasi e in tutto il mondo dell’emigrazione sarda organizzata rappresentano una grande risorsa e un valore aggiunto. Dobbiamo uscire da quella narrazione che sottolinea solo la violenza, la discriminazione e la violazione dei diritti; ci occupiamo di agricoltura, di industria, di economia, di relazioni e socialità. Ci occupiamo dei nostri territori attivamente e in prima persona: non creiamo solo un ambiente di tutela, ma agiamo in un mondo in cui le donne, forti e determinate, raggiungono gli obiettivi», ha dichiarato la Coordinatrice subito dopo la sua elezione il 10 dicembre 2021.
Dopo un anno, tante le iniziative e i convegni organizzati. Tra cui, il progetto “Il filo rosso delle donne”, riproposto nel 2022 con una serie di incontri dentro e fuori i confini regionali per parlare delle molteplici attività in cui si muovono le donne; “Percorsi al femminile” con particolare accento sulle professioni Stem (science, technology, engineering, mathematics) in cui le donne rappresentano una marcata minoranza. A settembre la presentazione di “Donne rurali: pastore ed imprenditrici agricole sarde e piemontesi fra tradizione e innovazione” per favorire il confronto tra vecchie e nuove generazioni che coniugano la tradizione con le nuove tecnologie. Per l’occasione è stato proiettato il film-documentario della regista Anna Kauber “In questo mondo”, incentrato sulla vita delle pastore. Ad accompagnare l’evento anche la cantante Ilaria Mureddu, in arte Ima che, in attesa di otto mesi, ha dato prova di quanta forza vi sia in una donna che accoglie e prepara a nuova vita.
Fondamentale, inoltre, la collaborazione con altri enti: a giugno è stato firmato il protocollo di intesa con Coordinamento 3 – Donne di Sardegna per portare avanti un’azione congiunta di promozione della cultura della donna sul territorio isolano e no. «La solidarietà è stata sempre alla base dei nostri obiettivi, della Fasi, dei Circoli – conclude Pierangela Abis –, ma non solo: è caratteristica dell’operare delle donne la partecipazione ai grandi temi della Sardegna, la disponibilità al cambiamento e al miglioramento del nostro associazionismo».