di FABRIZIO FAIS
Il 31 ottobre molti alberghi hanno salutato la stagione estiva 2022 che quest’anno, complici le alte temperature, si è allungata sino al ponte del 1° novembre.
Oltre sette mesi di turismo con numeri molto vicini a quelli del 2019 “anche se come presenze restiamo a un -10% e con gli arrivi a qualche punto percentuale sotto – precisa il presidente regionale e vice presidente nazionale di Federalberghi Paolo Manca – I risultati economici sono sicuramente migliori ed è ripreso un trend pre-pandemia, ma dobbiamo considerate la sorpresa finale del caro bollette che ha azzerato i ricavi”.
“L’innalzamento dei costi non comprimibili tra energia e materie prime lascia un po’ l’amaro in bocca – spiega Manca – e non si è ricominciato a costruire il cuscinetto di salvaguardia per le imprese del settore, alcune delle quali temono di non poter riaprire per la stagione 2023 vista anche l’avanzata dell’inflazione.
Attualmente rimane aperto nell’Isola solo il 20 % delle strutture con poco meno del 15% dei posti letto, ma nonostante il clima favorevole potrebbero non esserci le condizioni economiche per andare avanti, tanto che assistiamo a qualche struttura annuale in più che decide di fermarsi già ora”.
Aumentano quindi le paure degli albergatori per il 2023. “Avremo una contrazione del mercato italiano per gli ovvi effetti dell’inflazione e per questo occorre sterilizzare i rincari in bolletta ma anche riprendere in maniera importante quella strategia di diversificazione per andare in maniera decisa sui mercarti esteri”, osserva Manca, secondo il quale la parola d’ordine deve essere “stabilità” nella comunicazione e promozione territoriale, nelle connessioni per i trasporti e nei rapporti di lavoro per evitare la fuga dei professionisti del settore”.
“Se non comunichiamo oggi che la Sardegna è aperta da aprile – chiarisce il numero uno di Federalberghi – non facciamo più in tempo a diventare una destinazione appetibile: dobbiamo ripetere sino all’infinito che l’Isola è fruibile almeno 7 mesi l’anno, che è un realistico obiettivo di medio periodo, poi serve la certezza di presentare il prima possibile le rotte aeree della prossima stagione estiva, comprese le tratte su Roma e Milano che hanno le maggiori connessioni coi voli internazionali. Infine urge una stabilità sul lavoro – avverte Manca – O siamo in grado di stabilizzare e dare certezze ai lavoratori, oppure continueremo ad avere ristoranti che non aprono perché non hanno lo staff e sempre meno professionalità nelle strutture ricettive”.