di CLAUDIA DESOGUS
Il punto di vista degli emigrati. ‘La Sardegna, la gemma elusiva del Mediterraneo’: questo il titolo di una guida turistica sull’isola che vidi tempo fa. Nessun aggettivo sarebbe più adatto alla nostra isola. La Sardegna rimane elusiva, sfuggente, misteriosa. Tra le grandi isole del Medesimo è indubbiamente la meno conosciuta. Come sarda emigrata all’estero da quasi vent’anni, sono ogni giorno testimone di questa realtà. Per questa ragione le iniziative come Tottus in Pari sono di grande importanza e devono essere sostenute e divulgate.
Per venticinque anni la rivista ha continuato a diffondere, con entusiasmo e professionalità, la cultura sarda nel mondo. Ha dedicato le sue pagine ad ogni possibile aspetto delle espressioni ed esportazioni sarde, spaziando dall’arte, alla letteratura, all’ambiente, ad attività professionali, sociali e scientifiche, ai prodotti enogastronomici, allo sport.
Ma soprattutto ha dato voce all’esportazione più importante della Sardegna: il suo capitale umano. L’emigrato, con la sua attività, la sua iniziativa, la sua quotidianità, è ogni giorno testimonianza vivente della nostra isola.
I sardi in Italia e nel mondo. Siamo tanti, tantissimi, un piccolo esercito: 500.000 nel resto d’Italia e oltre 120.000 residenti all’estero. Dal nord al sud della penisola, dalle Americhe all’Australia, sparsi in ogni angolo del mondo. Artisti, scienziati, professionisti, imprenditori. Siamo tutti qui ‘fuori’ con lo sguardo puntato sulla nostra isola. È dunque di forte rilevanza per noi emigrati avere un punto di riferimento che raccolga le nostre esperienze. Per questa ragione siamo grati a Massimiliano Perlato di aver raccontato le nostre storie, la nostra identità, il nostro essere messaggeri quotidiani della Sardegna.
La pubblicazione ha contribuito a rafforzare il nostro senso di coesione e appartenenza.
Lo sguardo dell’emigrato sulla Sardegna è uno sguardo doppio, triplo, caleidoscopico. È lo sguardo, come dice Massimiliano stesso, che ha ‘la ricchezza di una doppia, a volte, triplice cultura, che rende più fertile e creativa la loro origine sarda’. Lo sguardo di chi la conosce e di chi la ama, ma anche di chi la vede dall’esterno, ne ravvisa e ammira la specificità e l’unicità e ne percepisce anche i difetti, senza per questo smettere di amarla in modo viscerale.
La rivista ha inoltre costituito in tutti questi anni un nodo informativo importante e utile per le attività dei circoli e delle associazioni culturali sarde nel mondo. Il suo valore e la sua diffusione sono cresciuti in maniera costante negli ultimi tempi, grazie anche a un sapiente uso dei social network che permettono facilmente di annullare le distanze e quindi di portare un po’ di Sardegna ovunque, in qualsiasi parte del mondo. La testata è visitata da centinaia di migliaia di lettori ogni anno, un numero impressionante, testimone dell’interesse crescente che la pubblicazione (e di conseguenza, la cultura sarda in senso lato) sta ricevendo.
Il mondo femminile. Il libro raccoglie le storie al femminile raccontate dalla penna di Massimiliano Perlato e mette in evidenza il ruolo di questa componente nel movimento dei sardi all’estero e in Italia. Un mondo in continuo divenire (ricordiamo che in Sardegna la presenza femminile in politica e nei ruoli di responsabilità è – per ragioni e retaggi culturali – ancora minoritaria) che avanza, che aumenta, che acquista sempre più rilevanza, che costituisce un elemento fondamentale del futuro dei sardi e della Sardegna. Nel descrivere l’emigrazione femminile italiana, Massimiliano la definisce ‘Un fiume silenzioso ma possente che rappresenta anche una straordinaria opportunità di emancipazione e uno strumento di “risveglio” per le comunità di origine.’
Mi perdonerà se contesto l’aggettivo ‘silenzioso’, o se affermo che questo silenzio non durerà ancora a lungo: il fiume ha cominciato a ruggire, a farsi sentire e a essere ascoltato, come afferma l’autore stesso poco più avanti: ‘Le donne sarde nel mondo sono sempre più coinvolte nelle strutture sociali, economiche e politiche dei paesi di accoglienza, contribuiscono con la loro presenza ad accelerare il processo di internazionalizzazione della Sardegna.’
Siamo quindi ‘tasselli di un unico mosaico nell’universo femminile – in movimento’ come recita il sottotitolo e titolo. Il movimento narrato è quello delle ragazze e delle donne sarde nel mondo, rappresentato dal fiume sopracitato e quindi dall’acqua, simbolo per eccellenza dell’energia femminile grazie al suo spirito di adattamento e alla sua forza. Chiudo quindi questa prefazione con un proverbio orientale che dedico alla forza delle donne sarde:
Noi siamo come l’acqua, che si adatta al cavo della mano più piccola ma che, nel corso dei secoli, plasma anche le montagne.
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di Massimiliano Perlato.
Venticinque anni di attività pubblicistica attraverso il magazine “Tottus in Pari” sono un traguardo che, sia pure con modestia, mi è sembrato giusto valorizzare.
È un lavoro di passione pura, elaborato negli anni. E nel tempo si è alimentato, attraverso il contributo di tutti coloro che hanno collaborato a tenerlo in vita.
Per ringraziare tutti ci vorrebbero diverse pagine.
Tra coloro che sin dal 1997 hanno contribuito a questo progetto menziono Paolo Pulina, che anche di questo libro ha curato l’editing con una pazienza certosina. I miei calorosi ringraziamenti rivolgo:
-alle associazioni sparse in giro per il mondo che hanno rilanciato le notizie sulle loro manifestazioni attraverso le pagine di “Tottus in Pari”;
-alle altre testate che, in un’ottica sinergica, hanno permesso “scambi di articoli” con il risultato di accrescere la diffusione delle informazioni pubblicate da ciascuna;
a tutti coloro che nel tempo sono saliti sul treno in corsa senza più scendere;
a coloro che hanno utilizzato “Tottus in Pari” come trampolino di lancio per rag- giungere, poi, altri obiettivi;
ai lettori, che nel 2020 hanno superato le 300mila unità, che hanno saputo apprezzarne i contenuti, lasciando testimonianza del loro gradimento sia nel sito che nelle nostre pagine social.
Il fiore riprodotto nella copertina di questo libro, l’orchidea bianca, vuole essere un simbolo. Di speranza, di passione, di desiderio interiore nel concretizzare i propri sogni.
È l’immagine che rappresenta un omaggio alla DONNA, in tutta la sua essenza: a lei come icona della bellezza e della forza vitale è dedicata questa pubblicazione.
Il mio pensiero va a tutte le donne che sono raccontate in questo libro, alle migliaia di figure femminili che non ho avuto l’occasione di raccontare e a Daniela M., musa ispiratrice per questo libro, colei che, nella mia vita ho incontrato e con la quale ho intrecciato un dialogo esistenziale e condiviso pensieri ed emozioni.
Grandissimo lavoro , complimenti a Massimiliano Perlato.Bella anche l’ introduzione al libro scritta da Claudia Desogus.
Complimenti per l’introduzione!
Ciao Massimiliano Perlato sei un grande capolavoro, grazie per il può impegno per la nostra amata isola.