UN INNO ALLA VITA, CONTRO LA MORTE E TUTTE LE DISCRIMINAZIONI: “POESIA D’AMORE”, I VERSI DI ROSALBA SATTA CERIALE

di OTTAVIO OLITA

Poesia contro la morte, contro il dolore, contro tutte le discriminazioni e le disuguaglianze: “Poesie d’amore”. E’ questo il titolo immediatamente esplicativo che Rosalba Satta Ceriale – figlia d‘arte, ma sarebbe più appropriato definirla ‘figlia della poesia’ – ha dato alla sua terza silloge pubblicata per Pettirosso Editore.

‘Figlia della poesia’ perché è l’eredità più significativa che il suo adorato padre, Franceschino Satta, famoso poeta nuorese, morto nel 2001, le ha lasciato. E lei quell’eredità ha coltivato magistralmente scegliendo un terreno che non è solo elegiaco, ma anche di forte impegno etico: “Fino a quando/continuerò ad indignarmi/per ciò che non è giusto/per ciò che non è umano/…saprò d’essere necessaria/-pur nella sconfitta-/e la mia vita non sarà mai un inganno” (da ‘La voce dell’anima’). Impegno che, da insegnante elementare, ha saputo sempre trasmettere ai suoi allievi come in questi versi che fanno parte di ‘Preghiera di bimbo’ che comincia con “Caro Gesù”: “Ma noi che siamo piccoli/con un cuore più grande del Tuo cielo/innaffieremo il seme/ colorando d’amore/ – del Tuo Amore -/il nostro oggi di bimbi./E un futuro verrà/senza assurde barriere/e cambierà perfino il verbo avere./Scomparirà/io ho/tu hai/egli ha./E rimarrà soltanto/noi abbiamo/che sarà il risultato/ di una diversa e giusta divisione/che non avrà per resto/neanche una mano tesa./Per la rivoluzione dell’Amore/noi Ti preghiamo”.

La potente forza dell’amore e dei versi poetici capaci di andare oltre la morte e il dolore. Vicende drammaticamente vissute dall’Autrice che oltre alla scomparsa del padre ha dovuto poi piangere il marito Liberato e ben tre fratelli, Paolo, Luciano e Gavino. Nessuna autocommiserazione, ma veri e propri ripetuti manifesti di coraggio e inno alla vita, come in ‘Il bagliore’: “Chi pensa/che la morte sia morte/non conosce la luce/il bagliore/che illumina la strada alla fine del cammino./Chi pensa/che la morte sia morte/non cammina…/Tu/hai camminato a lungo./Ci sono le tue orme/nei recessi dell’anima/di chi ti visse accanto./Hai camminato a lungo./Le brevi soste/servivano al respiro/ed allo sguardo/che spianava la via/nelle notti più nere./Hai camminato a lungo./Fino al bagliore./Ed ora che ci sei/ci guardi./Ci accarezzi./Ci sorridi…”.

E poi l’incanto verso le nuove vite, dell’uomo o di altre forme d’arte cui dedica grande attenzione, non solo verso i risultati che sanno proporre, ma anche verso la materia di cui si compongono e il lavoro che richiede la realizzazione di un’opera d’arte, come nei primi versi di ‘Ricerca (all’artista Alessandro Robino)’: “…e raschi/scrosti, pialli, raspi, gratti/e peschi tra gli anfratti/dell’anima e lì sosti./Hai sete d’infinito./Di visioni./Di tesori nascosti./Di bellezza”.

Sinestesie, ossimori, Rosalba Satta Ceriale ne fa uso per dare ulteriore respiro alla sua creatività che acquista una diversa, sorprendente dimensione quando, nella parte finale della raccolta, propone testi in sardo/nuorese. Il risultato è affascinante perché se ne ricava un confronto diretto tra il poetare in italiano e in sardo. E la tradizionale oralità del sardo trascritta sulla carta dimostra di quale grande ricchezza contenutistica e formale è portatrice. Come nei versi conclusivi di ‘Bisione’: “Ma tott’in d-unu/s’impoddile de s’ànima/fràvicat cosas bellas:/ponet sas nues in d-unu cubadorju/annaghet crinas a su sole ispilurtìu/si prenat de propositos e bisiones/e ischidat su mundu/chin d-unu chelu bellu, torra nettu./Est custa s’isperanzia chi juco in coro meu:/unu tempus toricu/iffustu de zustissia e libertade/inube sos pitzinnos,  cada edade,/potan crescher serenos e galanos…”.

Questi i fondamenti ideali sui quali si basa l’instancabile attività culturale che Rosalba Satta Ceriale svolge a Budoni, cittadina ospitale e vivace nella quale vive ed opera da molti anni. Il bilinguismo non è soltanto una forma di comunicazione, è un essenziale elemento di comprensione di due culture in costante confronto e arricchimento reciproco. Utile anche per altre esperienze internazionali, come l’attenzione che Rosalba Satta Ceriale ha sempre mostrato per la generosissima opera di Gino Strada. Concludo riproponendo i versi istantanei e profondi dedicati a Teresa, la prima moglie di Gino. Titolo, ‘Il pensiero di te’. “…e cerco/le parole che non trovo./Il pensiero di te/è musica non scritta”.

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3 commenti

  1. Rosalba merita ogni parola di questa meravigliosa riflessione. Merita l’attenzione del signor Olita, persona e professionista di raro spessore; merita per la sua generosità sincera che sa vedere il bello in ogni persona che incontra. Merita per l’indignazione che non si rassegna davanti alle brutture del mondo. Rosalba merita tutto il bene per gli sguardi, i gesti, la poesia di cui vive e che fa vivere.

  2. Che regalo inaspettato!
    Grazie Ottavio Olita! Grazie davvero…
    Che onore!
    Oggi farò sogni belli.💕

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