Sabato 23 luglio, nel corso della 37esima edizione dell’Ittiri Folk Festival alla FASI è stato attribuito il Premio Zenìas. “Da oltre cinquant’anni i circoli sardi operanti sul territorio nazionale rappresentano un punto di riferimento per tutti i sardi al di fuori dell’Isola. L’opera di promozione e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e sociale sardo è sempre stato il collante e la forza motrice della nostra attività, in un connubio di vecchio e nuovo, radici e innovazione. Siamo profondamenti onorati di ricevere questo riconoscimento” aveva dichiarato Bastianino Mossa alla notizia che la FASI, da lui presieduta da dicembre 2021, aveva ottenuto questo importante riconoscimento.
Il presidente del Premio Leonardo Marras ha ricordato: “In questi 19 anni abbiamo celebrato con gratitudine chi salvaguarda e diffonde la cultura e le tradizioni sarde nel mondo. Il premio di quest’anno va ai sardi speciali, che hanno la Sardegna nel cuore. In Italia abbiamo una settantina di circoli sardi e 30 mila iscritti”.
A ritirare il premio Gemma Azuni del comitato esecutivo, che fa parte del circolo di Ostia ed è stata consigliere comunale a Roma. Curiosità: Gemma Azuni è una pronipote del giurista e magistrato Domenico Alberto Azuni. “Sono nata a Olzai e mi fa piacere tornare in Sardegna. Mi ha stupito l’organizzazione di questo festival, l’accoglienza ai gruppi stranieri. Negli anni ’60 ci siamo battuti perché gli emigrati sardi che vivevano nelle baracche della periferia di Roma avessero una casa. Poi ci siamo battuti via via per gli altri diritti. Avete intuito con questo Premio tutto quello che c’è e c’è stato per tutelare gli emigrati e le nostre tradizioni”.
Complimenti a tutta la FASI
Peccato che oltre alla Fasi esistano altre vive, fattive ed attive realtà dell’emigrazione sarda ben radicate nei territori che le ospitano e che le vedono protagoniste. Auguri certamente alla Fasi, ma l’emigrazione sarda ha bisogno di altro: BISOGNA ANDARE OLTRE LA FASI “pro su nou”!