di ACHILLE OLIVIERI
Sabato 28 maggio, ore 20.30 circa, in 34 ci siamo ritrovati al porto di Civitavecchia per imbarcarci sul traghetto “Nuraghes” verso la splendida Sardegna. La traversata si svolge in tranquillità. Il mare è stato clemente. Ci svegliano alle 05.40. Alcuni vanno a fare colazione, altri si affacciano sui ponti per ammirare le prime bellezze dell’isola e assaporarne i profumi.
Ad attenderci al porto di Olbia ci aspetta Mario Coscione, autista del nostro Bus Granturismo, che ci accompagnerà per tutto il periodo. Ci avviamo nella Gallura, potendo ammirare l’isola (regno) di Tavolara, la meravigliosa vegetazione fatta di macchia mediterranea, leccio, sughero, mirto in fiore, corbezzoli, vigneti di vermentino e le rocce di granito. Dopo una sosta per “pausa caffè” a Calangianus, raggiungiamo la nostra prima destinazione: la cittadina di AGGIUS. Qui siamo stati cordialmente accolti dalla Vice Sindaca Mara Sanna e dall’Assessore Pietro Bianco. A seguire visita al Museo Etnografico e al Museo del Banditismo “guidati” in maniera superba dal Direttore dei due Musei Dott. Luigi Gana e dalla sua collaboratrice Tiziana. Abbiamo appreso come e perché è nato il fenomeno del banditismo e avuto modo di osservare alcuni manufatti dell’antica civiltà contadina sarda. Al termine, ripartenza per l’elegante cittadina di Tempio Pausania per il pranzo in un ristorante della zona. Prima di raggiungere la meta seguente – Castelsardo- sosta “fotografica” sotto la roccia naturale a forma di elefante, uno dei simboli della Sardegna nel mondo. A Castelsardo visita ai suoi caratteristici negozietti di artigianato e al medievale centro storico a picco sullo splendido mare sottostante. Trasferimento a Porto Torres per la cena e il pernottamento presso l’hotel Lybissonis (antico nome di Porto Torres).
Lunedì si parte per Alghero. All’arrivo ci aspetta nella zona del porto la nostra guida Luciano Medda per mostrarci le bellezze del centro storico e il suo splendido mare. Dal porto si potrebbero raggiungere in barca le grotte di Nettuno, ma non ne abbiamo il tempo e decidiamo eventualmente di vederle nel pomeriggio da Capo Caccia. Terminato il giro, ripreso il viaggio e superato l’abitato di Fertilia, ci dirigiamo per il “pranzo libero” al Bar Ristorante “Le Bombarde”, uno stabilimento balneare immerso nei pini e nelle palme, con annessa stupenda spiaggia. Qualcuno (Alessandro e Claudio…) ne approfitta per farsi un primo bagno. Trascorriamo un paio d’ore in assoluto relax, accompagnati da ottimi piatti, buon vino e dalla simpatia del proprietario.
Nostra prossima tappa è la zona di Capo Caccia. Prima però facciamo due brevi soste per ammirare dei paesaggi fantastici e il solito splendido e trasparente mare di Sardegna. Abbiamo ammirato la piccola insenatura di Porticciolo con la sua torre e, dal belvedere, affacciati sulle pareti a strapiombo sul mare; da un lato la Baia delle Ninfe e dall’altro lo scoglio/isolotto La Foradada. Arrivati a Capo Caccia nel tardo pomeriggio, i 654 scalini della “Escala de Cabirol” per scendere alle grotte di Nettuno hanno scoraggiato anche i più “temerari” e ci siamo quindi limitati ad osservare il panorama mozzafiato. Lasciato in mattinata di martedì l’albergo di Alghero, ci siamo diretti verso Torralba per la visita al Nuraghe Sant’Antine. Accompagnati da una preparata guida del posto, abbiamo visitato l’imponente e ben conservata struttura, ascoltando la storia sui nuraghi sardi; una storia in buona parte ancora da scrivere. All’atto della partenza per il pranzo nella cittadina di Bosa, alcuni nostri appassionati di botanica sono stati “distratti” dalle tante essenze arboree presenti e si sono attardati costringendo il nostro insostituibile e inflessibile “organizzatore/guida” Ivan a “riportarli sulla retta via”.
Pranzo di pesce a Bosa di eccellente qualità. Poi visita al paese, un tempo dedito alla conciatura delle pelli, ai suoi stretti vicoli e alle sue case colorate che sorgono sulle rive del fiume Temo (unico fiume navigabile della Sardegna). In serata arrivo ad ARBOREA (famosa per le sue risaie e la produzione lattiero casearia) e pernottamento e cena presso l’hotel Le Torri.
Mercoledì sveglia con la nebbia, lasciamo l’albergo pronti a partire per le 08.00 per la penisola del Sinis. Da qui, con un apposito trenino, raggiungiamo quasi la punta della penisola da dove possiamo ammirare nella loro bellezza i “due mari” (il morto e il vivo) posti ai lati della punta, che hanno rappresentato e rappresentano un approdo sicuro per i pescatori e per le imbarcazioni in quanto, in relazione al vento che tira, uno dei “due mari” risulta essere sempre calmo o poco mosso. Spiagge incantevoli costeggiano in parte la penisola. Altrove scogliere su un mare cristallino. Caratteristica la torre costiera di San Giovanni, torre di avvistamento e segnalazione, costruita insieme ad altre per porre fine all’epoca alle frequenti incursioni dei pirati. A seguire visita alla adiacente area archeologica nuragica/punica/romana di Tharros. La sua storia ci è stata illustrata in maniera chiara dalla nostra guida Enzo, con particolare riferimento alle due colonne del tempio tetrastilo, una delle località più fotografate della Sardegna, “ricostruite” subito dopo lo scavo per soli scopi turistici.
Subito dopo, trasferimento in Barbagia, zona di ORGOSOLO, per il pranzo in una tipica struttura “spartana” gestita da pastori (Camping Ristorante Supramonte). Posto molto caratteristico, anche molto affollato di turisti, dove si è pranzato ottimamente con antipasto salumi e formaggi, pecora con patate, maialino con pane carasau e dolcetti tipici, il tutto accompagnato da abbondante e ottimo vino Cannonau e per finire un bicchierino dell’immancabile “fil’e ferru” con musiche e balli sardi. Squisita l’accoglienza del titolare della struttura. Il tutto seduti su panche di legno con un vassoio di legno come unico “piatto”, con un bicchiere di terracotta e senza posate (anche se il nostro Ivan, in accordo con il titolare e per favorirci, ci aveva forniti di posate monouso). Al termine del pranzo partenza per il villaggio turistico di Cala Gonone (DORGALI-NUORO), con fermata intermedia per una breve visita alla Tomba dei Giganti di S’Ena e Thomes (tombe collettive).
Accoglienza ottima presso il Villaggio Turistico Beach Village di Cala Gonone.
La mattinata di giovedì è lasciata libera. Alcuni fanno una passeggiata fino al centro storico di Cala Gonone alla ricerca di souvenir da portare ad amici e parenti, altri per assaggiare le specialità locali. Altri vanno in spiaggia a godersi il mare e il sole, altri ancora visitano il piccolo ma interessante acquario locale. Qualcuno rimane in hotel e approfitta della bella piscina disponibile. Peccato non aver potuto effettuare il giro in barca del golfo di Orosei e visitare le sue spiagge, calette e grotte di rara bellezza. Pranzo in Hotel e partenza per visitare il vicino Parco Museo S’Abba Frisca (acqua fresca). Situato nel territorio di Dorgali, si tratta di un piccolo villaggio del passato ristrutturato, immerso in un parco ricco di piante, cascate e animali. Deve il suo nome alla ricchissima sorgente carsica sita nel parco che alimenta un laghetto, le cascate e tutte le fontanelle presenti. Il giovane e affabile proprietario ci guida tra le varie vecchie “stazioni di lavoro” (fabbro, calzolaio, ecc.), dentro una casa con costumi e arredamenti dell’epoca, una tipica capanna usata dai pastori, una piccola coltivazione di piante officinali e tra i numerosi alberi da frutto e animali domestici. Per finire un bicchiere di cannonau e un assaggio di salumi e formaggi locali.
Venerdì mattina si parte per visitare le Fonti de Su Gologone e del suo parco. Su Gologone è una risorgiva carsica posta ai piedi del monte Uddè’ nel Supramonte di Oliena, che alimenta il fiume Cedrino. Appena si arriva ci si può fermare al ben fornito chiosco per una pausa caffè. Salendo leggermente si incontra la piccola ma caratteristica Chiesetta di Nostra Signora della Pietà. Raggiunta la fonte ci si può specchiare nelle sue acque cristalline che, in base alla luce presente, possono acquistare meravigliose sfumature verde smeraldo, turchese o blu intenso. Gli speleosubacquei per adesso sono riusciti a scendere fino a una profondità di 135 metri. Ma la profondità massima della fonte rimane ancora inviolata.
Dopo Su Gologone siamo saliti sul monte Ortobene per ammirare la statua del Redentore e la sottostante valle di Nuoro. Ci ha accolti al nostro arrivo la statua di Grazia Deledda, nata a Nuoro, le cui spoglie sono custodite nella chiesetta della Madonna della Solitudine, ai piedi del Monte Ortobene che lei aveva tanto decantato in uno dei suoi ultimi lavori. Ripartenza, passaggio in bus per Nuoro per raggiungere la vigna Sas de Melas, una azienda di Enoturismo nei pressi di Mamoiada, dove abbiamo pranzato sotto le cure amorevoli del proprietario Enzo Gungui, della sua famiglia e del simpatico cagnolino Arturo. Un rapido passaggio in autobus per Mamoiada prima di raggiungere la vicina cittadina di Orgosolo, dove ad attenderci, oltre a un caldo afoso, vi era la nostra guida Miriam che, prima ci ha illustrato la nascita e i motivi politico/sociali dei murales, per poi portarci ad ammirarli lungo le caratteristiche strade di Orgosolo. Infine, una breve visita nella cripta della Parrocchia S. Pietro Apostolo per rendere omaggio alle spoglie della Beata Antonia Mesina e ascoltarne la sua triste storia. Prima di riprendere la strada per Cala Gonone, un giro per i negozi di Orgosolo alla ricerca degli ultimi souvenir da acquistare.
È arrivato il sabato mattina. A malincuore lasciamo il villaggio turistico e carichiamo le valige sul nostro bus. Ma abbiano ancora tutta la giornata per noi, prima di imbarcarci in serata per il “continente”. Ci dirigiamo a Orosei, alla stupenda Oasi Naturalistica Marina di Bidderosa (860 ettari di natura incontaminata). Per raggiungere la spiaggia, attraverso boschi e macchia mediterranea, utilizziamo delle navette disponibili sul posto. Dopo circa 5 chilometri raggiungiamo la spiaggia. Qui troviamo sabbia candida e morbida, intervallata da rocce granitiche, su un mare color smeraldo. Alcuni (io per primo…) non resistono e, nonostante l’acqua non proprio calda, non rinunciano a un tuffo. Altri approfittano del bosco e dello stagno alle spalle della spiaggia per la ricerca di erbe e fiori interessanti e per fare foto indimenticabili. Il tempo passa e dobbiamo purtroppo lasciare questo angolo incontaminato di paradiso.
Ci rimettiamo in viaggio verso Posada per il pranzo. Prima però abbiamo il tempo per un “fuori programma” per una “vista” della casa di Ivan a San Giovanni di Posada, nei pressi della Caletta di Siniscola. Eccellente pranzo a base di pesce a Posada presso l’hotel ristorante Donatella, dove è venuta gentilmente a salutarci anche l’Assessora comunale Simona Deledda. Al termine del pranzo visita a un vicino tipico locale gastronomico per l’acquisto di mirto, formaggi, cannonau, bottarga e altro. Ripartenza verso il porto di Olbia, “allungando” il percorso su itinerari turistici così da giungere senza troppo anticipo sull’orario di imbarco previsto sul traghetto per Civitavecchia.
Sul traghetto, dopo aver salutato la Sardegna, leggero spuntino e poi chi a letto e chi a farsi un’ultima partita di burraco. Sbarco alle 06.30 circa a Civitavecchia, stanchi ma pienamente soddisfatti ed entusiasti della settimana passata in Sardegna, pronti ognuno a far ritorno alle proprie abitazioni.
Un sentito ringraziamento a tutti quelli che si sono adoperati per la buona riuscita di questa splendida e indimenticabile avventura, con particolare riferimento a Ivan Meloni, a Marco Sulis della Galusè Tour Operator, al nostro infaticabile e sempre disponibile autista Mario Coscione e ai Presidenti delle Associazioni “Nuova Micologia” e “Il Gremio dei Sardi di Roma”, rispettivamente Amedeo Schipani e Antonio Maria Masia.