evento segnalato da GIOVANNI CERVO
VIRUS & CENSURE – il contagio mediatico. Un libro di Pier Giorgio Pinna.
Presentazione presso l’Associazione Lombarda Giornalisti – Viale Monte Santo, 7 – Milano
Sabato 18 giugno 2022 – ore 10.30
“Dalla Spagnola al COVID, virus e censure, affari sporchi, veleni dei media, mali della sanità, spiegate da Pier Giorgio Pinna che dialogherà con i giornalisti Roberto Casalini e Ettore Boffano”
I protagonisti dell’incontro:
Pier Giorgio Pinna (Sassari 1956)
Ha lavorato alla “Nuova Sardegna” – dal 1978 al 2015 – come capocronista, inviato, caporedattore ed è stato corrispondente del quotidiano la “Repubblica” per trent’anni.
Autore di servizi sociali e culturali, collabora con associazioni d’impegno civile e insegna tecnica dell’informazione all’Università di Sassari.
In passato ha scritto La Sardegna prima della storia (Cuec 2995) e un book crossmediale intitolato Il Codice della Morte Rossa (2019).
Roberto Casalini (Cagliari 1953)
Giornalista dal 1979 ex caporedattore di «Wired», mensile di tecnologia e innovazione. Ha lavorato a «L’Ora», «Amica», «Io donna» (caporedattore centrale) ed è stato direttore di «Per gioco» e «Tribe».
Ha scritto “Rock: 500 album da collezione” (Mondadori, 1989), “500 pezzi facili. Storie fra libri e vita 1981 – 2017” (1000 e una notte edizioni) e “Suonala ancora Sam” (Bompiani, 1999 e 2021). È coautore di L’avventurosa storia degli Oscar (Rizzoli, 2002).
Ettore Boffano (Genova 1954)
E’ stato vicedirettore e condirettore de Il Fatto Quotidiano.
In passato ha collaborato alla Gazzetta d’Alba, La Voce del Popolo, la Gazzetta del Popolo. Diverrà corrispondente da Torino del Corriere della Sera lavorando poi a Stampa Sera. Come cronista di giudiziaria, ha seguito le indagini sullo Scandalo di Petroli e i processi alle Brigate Rosse e a Prima Linea e la causa per l’eredità di Gianni Agnelli.
Nel 1989 è assunto a La Repubblica, diventando caporedattore delle edizioni locali di Torino, Bari, Genova. Dal 2010, divenne caporedattore centrale de Il Venerdì. Nel 2006 ha curato il progetto del quotidiano Free Press del Gruppo Editoriale L’Espresso. Nel 2013 è nominato direttore dell’agenzia di Stampa LaPress. Nel 2014 la lascia per diventare caporedattore centrale de Il Fatto Quotidiano.