di PAOLO CERNO
Ufficialmente il concerto Omaggio al Dies natalis sardo avrebbe dovuto tenersi il 28 aprile, data del ricordo istituzionale, ma il Circolo Montanaru di Udine, proprio in virtù dell’acquisita indipendenza cosi ben illustrata dal prof. Carzedda nell’intervento d’introduzione, ha pensato di procrastinarlo di ben due giorni e di abbinarlo al caro ricordo di un benemerito socio anziano del Circolo, il compianto Pietro Dore da poco passato a miglior vita ma, che anche la vita terrena l’ha ben spesa nell’integerrimo servizio alla Patria grande, alla famiglia, oggi presente, ed alle sempre numerose esigenze del nostro Circolo, accollandosi l’onere d’organizzare o almeno suggerire, da esperto di musica, proprio concerti o nominativi di docenti di musica di sua conoscenza.
“Grazie Pietro per tutto quello che hai fatto e che non sarà mai dimenticato” sono le parole, che none riuscito a terminare, un commosso, fino alle lacrime, presidente Domenico Mannoni. Solo l’unanime solidale applauso di tutta la sala e l’intervento estemporaneo della figliola Alessandra del caro Pietro, sono riusciti a quietare la notoria e meritoria sensibility d’animo
dell’uomo Mannoni.
Meno male che in precedenza aveva gia preannunciate le prossime iniziative del Circolo a partire dal vicinissimo primo di Giugno, altro concerto sardo, e importantissime le prossime elezioni del Direttivo a meta mese sempre di giugno; auspicata una numerosa presenza di Soci ed un ricambio generazionale, quanto mai necessario, visto l’inesorabile avanzare degli anni degli attuali dirigenti.
Veniamo al concerto vero e proprio. Era dal febbraio di due anni fa che non avevamo il piacere di risentire it complesso d’Archi del maestro Freschi, ormai di casa nel nostro Circolo col suo coeso e collaudatissimo ensemble, proprio nel 2020 radicalmente ringiovanito coll’innesto di Camilla e Virginia le sue dolci figliole, una sola oggi presente, la calma ed attentissima Virginia; Camilla, già rinforzate le penne, vola con le sue forze, non lontana dal nido e nel nido amorevolmente sempre attesa.
E, come di consueto, sia il repertorio, che l’esecuzione, non ci hanno delusi. L’Inno Nazionale Sardo di F. Mannu datato 1794/96, nato sull’onda del vento rivoluzionario spuntato in America già nel 1776 e dilagato in tutto il mondo, Sardegna compresa, alle prese con l’avidità e l’inconcludenza piemontese e le rapacità francesi sul suolo sardo, ricco di risorse, ma
indifeso, anche se il popolo, nel vano atteso aiuto dei maggiorenti, ha affrontato a muso duro tutte le difficolta del tempo; 6 stato ascoltato con tutta la platea in piedi ed in compunta compartecipazione. Vibranti gli applausi.
La spruzzata d’acqua sul sagrato della chiesa: S’arrosciada, d’Ireneo Massida ed il successivo Ballu Torrau, con le coinvolgenti cadenze ternarie, del medesimo autore, hanno proprio rallegrato la sala. Stranamente indaginosa, un po’ sofferta, e risultata la Sinfonia: Va vilote puartade del vint di R.Kubik, parte Friulana del concerto, accolta ugualmente dai generosi applausi dei presenti.
Molto meglio riuscita ed armoniosa la “Fantasia su l’inno alla gioia” di Beethoven: elaborazione delicata e rispettosa del clavicembalista del complesso, l’esperto Carlo Rizzi. L’Ave Maria di Gounod, dedicata a ricordo del nostro caro Pietro Dore, è salita al cielo come solo una preghiera puo arrampicare e quella eseguita era priva solo dell’odore dell’incenso, tanto sentita e condivisa si e elevata. Teneri e commossi anche gli applausi. Grazie Pietro, unisciti lassù in Paradiso, alle cetre ed alle ghironde dei Biondi paffuti ed allegri musici Cherubini.
Se Mendelsshon voleva dare respiro aereo alle già fantasmagoriche levità dei ” Sogni di mezza estate “c’e in pieno riuscito ed i nostri musici si sono veramente sbizzarriti nell’interpretarlo. Divertiti gli applausi.
Le manifeste simpatie rivoluzionarie condivise da Niccolo Paganini (1782/1840) non sono certo quelle del serafico M.stro Guido F’reschi, ma, quando l’unica corda rimasta integra, e quella del “SOL”, la si condivide e, si suscitano condivisi applausi. Non c’era bisogno di conferma. L’odierna conforta!
Con grande Entusiasmo i Sardi Emigrati riaprono i Circoli DEI sardi e propongono le iniziative per continuare a viveri con entusiasmo. Tanti auguri.