Sardegna e Sicilia, le due isole maggiori italiane stringono un patto per la valorizzazione del patrimonio culturale. Monumenti Aperti e Le vie dei tesori uniscono le forze per scambiarsi le esperienze nei reciproci territori, con un’esportazione di iniziative del Festival Le Vie dei Tesori in Sardegna, e dell’importazione di progetti di Monumenti aperti in Sicilia. Poi altri progetti comuni, come scambio di pubblici, manifestazioni e promozione congiunte, progetti in altre regioni italiane per portare in tutto il Paese l’idea del patrimonio come leva di inclusione e di coesione sociale e di crescita civile della comunità.
Uno è il più grande circuito di valorizzazione del patrimonio culturale in Sicilia, nato nel 2006 e oggi presente in venti città e in 60 borghi dell’Isola (con uno spin off in Lombardia, a Mantova), l’altra è la più grande festa dei monumenti della Sardegna, una storia cominciata nel 1997 e oggi diffusa in tutto il suo territorio e con innesti in altre regioni d’Italia, dall’Emilia alla Lombardia, dalla Puglia a Roma. Insieme, hanno siglato un’alleanza che pone le premesse di una valorizzazione congiunta delle due più grandi Isole del Mediterraneo, con ricadute in ambito culturale, turistico, economico. Le due organizzazioni condividono la stessa mission e la stessa origine: una nascita “dal basso” voluta da giovani professionisti innamorati della propria terra.
Primo obiettivo, quello di scambiarsi le esperienze nei reciproci territori, con un’esportazione di iniziative del Festival Le Vie dei Tesori in Sardegna, e dell’importazione di progetti di Monumenti aperti in Sicilia. Poi altri progetti comuni, come scambio di pubblici, manifestazioni e promozione congiunte, progetti in altre regioni italiane per portare in tutto il Paese l’idea del patrimonio come leva di inclusione e di coesione sociale e di crescita civile della comunità. Le due organizzazioni sono state entrambe insignite della medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica.
Monumenti aperti ha vinto inoltre nel 2018 il Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale/Europa Nostra Awards, assegnato a Berlino, su 160 candidature presentate da organizzazioni provenienti da 31 paesi di tutta Europa. Le Vie dei Tesori è stata invece tra le pochissime manifestazioni che si è svolta in Italia in presenza anche nel 2020 attanagliato dal Covid, e si è classificata l’anno scorso prima tra decine di candidature, al Premio Cultura + Impresa, il più importante riconoscimento italiano dedicato ai progetti nati dall’alleanza tra istituzioni culturali e mondo produttivo.
Le due organizzazioni sono state presenti alle ultime edizioni dei reciproci Festival, che quest’anno si sono svolte entrambe a ottobre (Monumenti aperti ha spostato a causa del Covid le sue tradizionali date di maggio). La delegazione siciliana ha fatto tappa a Cagliari, per un itinerario inconsueto che ha attraversato alcuni dei luoghi aperti alle visite e raccontati dai ragazzi delle scuole, a partire dal nuovo Parco Nervi, realizzato con percorsi pedonali, ciclabili e naturalistici dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna intorno all’immenso riqualificato Padiglione Nervi, realizzato tra il 1955 e il 1958 per potenziare il trasporto del sale prodotto nella salina di Molentargius, e oggi imponente esempio di archeologia industriale. E poi visite all’immenso mercato del pesce della città, il più grande d’Europa dopo quello di Barcellona; al curioso museo delle Ferrovie sarde, con gli arredi dedicati alla carrozza del re di Vittorio Emanuele III; tra i viali alberati della città percorsi da autobus ecologici (l’azienda di trasporto pubblico di Cagliari è tra le prime in Italia per sostenibilità e performance); alla magnifica spiaggia del Poetto, con i suoi fenicotteri.
Una delegazione sarda ha “ricambiato la visita” subito dopo a Palermo, durante un weekend del Festival che ha attraversato centinaia di luoghi tra visite guidate e passeggiate.
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