I Comuni del Gerrei chiedono alla Regione l’istituzione del Parco Fluviale del Flumendosa. “Un passo importante verso il recupero e la tutela di una risorsa ecologica e ambientale di grande importanza per la Sardegna, non solo per il nostro territorio che ne è stato privato con interventi e prelievi oltre il sostenibile”, scrivono i sindaci di Ballao – comune capofila – Escalaplano e Goni, Chicco Frongia, Marco Lampis e Emanuela Guggeri. I primi cittadini hanno inoltrato la proposta istitutiva del Parco all’assessorato regionale all’Ambiente.
Un progetto che parte dal basso, dalla comunità, e scaturisce dal confronto tra esperti, studiosi, amministrazioni e si avvale del supporto scientifico dell’Università di Cagliari, con il Comitato coordinato da Andrea Sabatini, docente di Anatomia comparata e Citologia del dipartimento di Scienza della Vita e dell’Ambiente. I tre comuni hanno già firmato le delibere. Si attendono Armungia e Villasalto, promotori anch’essi ma interessati da un cambio di amministrazione nella recente tornata elettorale. I sindaci sottolineano il ruolo chiave del Flumendosa, elemento di sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio e il ruolo fondamentale di un’area protetta per la conservazione della biodiversità.
“Biodiversità compromessa dall’eccessivo prelievo idrico – spiega Chicco Frongia – come dalle otto tra dighe e traverse costruite che hanno modificato l’ecosistema, compromettendo l’equilibrio ecologico, determinando l’estinzione di alcune specie ittiche come la trota sarda e l’alosa, muggini, spigole, cozze di fiume e riducendo ai minimi termini la presenza dell’anguilla. Chiediamo che i fondi del Pnrr siano utilizzati per realizzare le scale di risalita per i pesci migranti e l’applicazione del deflusso vitale minimo continuo. Il Flumendosa deve tornare a essere fiume”.
Per i sindaci e per l’Università è possibile recuperare parte del perduto. “Il Flumendosa, primo in Sardegna per portata d’acqua e secondo per lunghezza dopo il Tirso, va tutelato, dalla sorgente alla foce, per ristabilire gli equilibri dell’ecosistema e creare una relazione sana tra le comunità e il loro fiume, ricchissimo di storia. All’impoverimento del fiume – conclude Frongia – si accompagna quello dei nostri paesi e il grave spopolamento del Gerrei, con Armungia e Ballao inserite tra i comuni in via di scomparsa”.
Complimenti per l’articolo. Sono curiosa di scoprire se in qualche nota mi rimanda al caro Nebbiolo del Piemonte