NOTE DI STORIA ECONOMICA E POLITICA IN TEMPO DI PANDEMIA. CONTINUITA’ TERRITORIALE, QUESTA SCONOSCIUTA (PARTE 2): I PROCLAMI DELLA GIUNTA SORU (2004-2008)

Renato Soru

di GIANRAIMONDO FARINA

La disamina dello “status” della continuita’ territoriale marittima da e per la Sardegna si “sposta” ora nell’analisi oggettiva delle azioni politiche messe in atto o meno dai governi regionali che si sono succeduti in questi ultimi lustri, da quando ha avuto inizio la procedura di dismissioni di Tirrenia. A partire dalla Giunta Soru (2004- 2008). 

Lo stesso ex presidente che, per tutto il suo mandato, conclusosi con le dimissioni del 2008 per la mancata approvazione della legge urbanistica regionale, ha condotto una battaglia poco incisiva contro il gruppo Tirrenia. Prese di posizione mai surrogate da azioni concrete. Anzi, smentite dai fatti. Dalla prima dichiarazione del dicembre 2008, in cui si annunciava la fine del rinnovo della convenzione con Tirrenia e gia’ si accennava da parte della Regione alle procedure di acquisizione della Saremar. Nella stessa dichiarazione, maturata a seguito dei precedenti colloqui con l’allora ministro dei trasporti Mattioli, Soru aveva ribadito l’impegno di attuare, per i collegamenti marittimi lo stesso sistema, in atto, allora, per il settore aereo: l’indizione di una gara internazionale per l’affidamento del servizio in modo da migliorare la qualita’ del trasporto, soprattutto per l’area di Cagliari. Un punto veramente dolente, questo, perche’ il sud Sardegna, a livello economico, allora, muoveva (ma i dati odierni non sono molto distanti), giornalmente, 400 tir verso l’imbarco di Olbia, mettendo in pericolo la sicurezza, con aggravi maggiori per i costi ambientali ed energetici. Il rinnovo della convenzione, comunque, avvenne nonostante il processo di privatizzazione in atto che nel 2009 permise alla Regione sarda il controllo della Saremar, societa’ marittima regionale collegata al gruppo Tirrenia. Questo, comunque, non aveva smorzato la polemica e le prese di posizione della giunta Soru che continuava, dal canto suo, a mettere in discussione, sempre a parole, il sistema di gestione di Tirrenia. Un sistema che continuava a gravare sui lavoratori delle imprese sarde, costrette a subire la schiavitu’ di una compagnia che faceva viaggiare le navi a 15 nodi tra Cagliari, Arbatax ed il continente. L’azione, quindi, della giunta Soru si era bloccata al cospetto della Finanziaria 2008 del governo Berlusconi, che posticipera’ la convenzione al 2012. I dati numerici ed economici di questa convenzione, al 2008, risultano essere piuttosto eloquenti: una concessione di circa 66 milioni di euro, di cui 50 milioni riguardavano espressamente i collegamenti “da” e “per” la Sardegna. 50 milioni che, pero’, continuavano ad essere spesi in assenza di una gara pubblica aperta a tutti gli operatori, come avveniva per la continuita’ territoriale aerea, senza specificare quali siano gli oneri di servizio, di qualita’, di puntualita’, di tecnologia e velocita’ delle navi, altra “vexata questio”.

Mentre, dunque, nel resto del Tirreno, al 2008, vi erano navi con 28 nodi di velocita’, dai porti sardi continuavano a salpare traghetti che, sulla carta, ne dichiaravano 18, ma ne avevano anche meno…

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2 commenti

  1. E questa è l’unica vera continuità che hanno garantito le giunte sarde e ministri dei trasporti di ogni colore politico: tutelare l’armatore invece che i diritti dei sardi

  2. Purtroppo i politici sardi hanno sempre pensato al proprio interesse… E il popolo subisce è tace… Io dico che siamo un popolo pacifico ma anche fessacchiotti perché ci facciamo vendere ho Comprare come hanno sempre fatto…

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