LA VITA PER GLI ALTRI DI GIOVANNI ANTONIO GODDI, MEDICO E CRISTIANO, UOMO DALLA SPICCATA UMANITA’ E GENEROSITA’

Giovanni Antonio Goddi con la figlia Giuliana

di LUCIA BECCHERE

Nato ad Orune nel 1926, laurea a 24 anni in medicina a Sassari, specializzazione in pediatria, dottor Giovanni Antonio Goddi, dal 1952 è stato medico condotto ad Oliena per 25 anni.

Nel suo paese visse la propaganda politica del ’48, anno in cui con il suo primo voto contribuì alla vittoria politica del 18 aprile.

Con la cugina suora, Giuseppina Chessa, e con altri studenti del paese era solito trascorrere il tempo libero nel monte di Sant’Andria dove dal 1922, periodo delle missioni di padre Manzella, svetta una delle tre croci di ferro collocate nelle cime più alte attorno all’abitato e dove in seguito era solito portare i propri figli.

Durante i soggiorni estivi ad Orune, con gli scouts e i ragazzi della Azione Cattolica organizzava i campeggi nelle campagne circostanti e nei pinnettos di frasche si dedicava persino alla cucina.

Molto vicino al movimento di don Giovanni Rossi, fondatore nel ’39 ad Assisi dell’Associazione “Pro Civitate Cristiana”, amava ascoltare Padre Lombardi il famoso predicatore piemontese della Compagnia di Gesù. Seguiva anche i dirigenti diocesani, regionali e nazionali dell’Azione cattolica.

Ad Oliena conobbe e sposò la professoressa Sebastiana Puligheddu. Poiché dalla loro unione non nacquero figli, pensarono bene di adottarne due.

«Quando nella sua casa arrivò per prima Giuliana di appena 11 mesi – racconta la fedele Nunziata – il dottore, apparentemente burbero, era diverso, sempre sorridente e raggiante, la portava sempre in giro per tutto il paese. Questo è il mio gioiello – andava dicendo – ma non mi basta». E così moglie e marito adottarono anche Andrea di 3 anni.

Persona riservata, di grande umanità e generosità, aveva speso la sua vita per gli altri. Era per tutti il medico della porta accanto.

Notevole il suo impegno sociale e cristiano. Ad Oliena aveva ricoperto il ruolo di Presidente dell’Azione cattolica Giovanile, di presidente del Circolo Acli e di vice presidente del Consiglio Pastorale parrocchiale.

«Era molto fiero di noi – ricorda la figlia Giuliana, oggi psicologa e insegnante di scuola dell’infanzia – fin da piccoli ci portava alla messa domenicale. Ricordo mio padre rientrare la notte con la sua valigetta e quando squillava il telefono, usciva di nuovo senza neppure consumare la cena, fosse anche mezzanotte. Quando poi si è ammalato tutto è precipitato».

Come ricorda quel momento? «Ci trovavamo al mare quando lui e mia madre sono partiti per Parigi ove curare quel brutto male che lo aveva aggredito. Da quel momento non l’ho più visto. Ricordo la casa piena di gente senza capire che quello fosse il giorno del funerale».

Che padre è stato?  «È stato un grande padre. A noi ha sempre dedicato molto tempo, nonostante tempo ne avesse poco. Nei suoi appunti emerge sempre la preoccupazione per i figli e per la moglie».

Cosa le manca di lui?  «Mi manca tutto di lui. Sono cresciuta con figure femminili, mamma e nonna. Ecco, una figura maschile mi avrebbe dato una certa sicurezza».

L’ultimo ricordo?  «Sapeva che a noi bambini il mare avrebbe fatto bene, nonostante non lo amasse si era reso disponibile a portarci per l’intera estate a Cala Liberotto. “Quest’anno rinuncio alla montagna e portiamo i bambini al mare”, aveva detto a mia madre.  Lo ricordo felice di giocare con noi sulla spiaggia fra i castelli di sabbia.  Durante il suo breve ricovero a Parigi il suo pensiero costante era la famiglia, ma confidava in Dio.  “Figli miei, vi prego di obbedire a mamma – queste le ultime annotazioni nel suo diario – se io dovessi mancare dovete essere voi a lenire il suo dolore. Restate sempre vicini all’insegnamento della Chiesa”».

Il dottor Goddi morì a Parigi il 21 luglio del 1977. Una folla immensa si era raccolta nella parrocchia di Sant’Ignazio per accompagnarlo all’ultima dimora. Erano parenti, amici e semplici cittadini di Oliena, suo paese adottivo, e di Orune, suo paese d’origine.

per gentile concessione de https://www.ortobene.net/

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Un commento

  1. Si sente la mancanza di figure così oggi

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