di MARCO COLOGNESE
Viviamo in un paese con una impressionante densità di destinazioni affascinanti, da qualunque punto di vista si osservino. Poi ci sono i luoghi di cui ci si innamora e questo accade perché inducono stati d’animo particolarmente intensi: una volta arrivati a Villa Cordevigo la sensazione è quella.
Certo, l’albergo voluto dalle famiglie Delibori e Cristoforetti, proprietari anche della Cantina Villabella, è un cinque stelle lusso e tutto così diventa meno complicato, sebbene Lorenza Delibori ci abbia raccontato che dalle parti del 2000 l’idea non fosse esattamente quella: “Siamo nati come azienda agricola negli anni Settanta e abbiamo acquistato una ventina di anni dopo la villa e la tenuta con i suoi cento ettari di vigneti: noi eravamo interessati a quelli, così all’inizio pensavamo di farla diventare un agriturismo e invece col tempo abbiamo puntato più in alto perché allora non c’erano strutture importanti in questa zona”.
Così, passo dopo passo, ha inizio una ristrutturazione lunga, sapiente e rispettosa di questa residenza nobiliare del Settecento con la villa padronale di origine rinascimentale e le sue barchesse laterali, un incantevole giardino all’italiana e la cappella gentilizia del 1500 appartenuta a un vescovo di Crema.
Nel 2011 si inaugurano le prime 18 stanze per arrivare oggi a 35 tra camere e suite (ne stanno nascendo due nuove), una diversa dall’altra, una confortevole spa e il Ristorante Oseleta il quale prende il nome dall’omonima uva autoctona da cui si produce un eccellente vino in purezza: il vigneto si trova a pochi passi da lì. Anche il ristorante all’inizio non aveva particolari ambizioni, se non quella di servire degnamente gli ospiti dell’albergo.