di RAFFAELLA PIRAS
Una grande passione per l’arte coltivata fin dall’infanzia, un grande sogno che per Tiziana Sanna, insegnante e pittrice di Cagliari, in età adulta è finalmente diventato realtà.
“Disegno fin da quando ero piccola, è sempre stata la mia grande passione. Ho frequentato la Facoltà di Lettere, scegliendo l’indirizzo artistico, e mi sono poi specializzata in storia dell’arte. Dentro di me c’era però da sempre il bisogno di dipingere, che si accresceva man mano che studiavo le opere dei grandi artisti e visitavo musei. Ho cominciato a frequentare dei corsi per apprendere e migliorare la tecnica e ho così intrapreso la strada della pittura”.
Ispirandosi a ciò che diceva Oscar Wilde ne “Il ritratto di Dorian Grey”: “Ogni ritratto dipinto con sentimento è un ritratto dell’artista, non del modello. Il modello è solamente un accidente, l’occasione”, e all’arte del suo maestro del realismo preferito, Caravaggio, che aveva dato voce al popolo misero invece che ai nobili, utilizzando il contrasto chiaroscurale, Tiziana sente da subito l’esigenza di trovare il soggetto da dipingere che più la rispecchi: “Mi sono dedicata dapprima ai ritratti e, a ritratto concluso, mi rendevo conto che era come se nelle mie opere io proiettassi qualche piccolo aspetto di me. Tutto questo è poi esploso in maniera prepotente quando ho cominciato, per caso, a dipingere gli animali. Mentre realizzavo il dipinto di un anziano, opera che è stata anche finalista all’importante Premio Marchionni del Museo di Villacidro, studiando l’incastro delle ombre tra le rughe del suo volto, ho provato, per esercizio, a dipingere un elefante, perché il suo derma, fatto di rughe e fessure, mi ricordava quello dell’anziano, e ho poi deciso di continuare. Alla fine, gli animali hanno sostituito completamente i ritratti”.
La tecnica con cui dipinge la pittrice è quella dell’iperrealismo: “Si tratta di una rappresentazione non solo realistica, ma che va ad accentuare ogni minimo particolare, che a volte sfugge anche ad occhio nudo. Dietro il dipinto di un animale c’è tantissimo studio, consultazione di testi, fotografie, visite alle aree protette o ai musei di scienze naturali, e quando lo riporto sulla tela, cerco di ingrandire le immagini al computer per cogliere anche il dettaglio più minuzioso”.
L’artista cagliaritana, mossa dalla convinzione che la tela sia come uno specchio, che dipingendo si viaggi in una dimensione dove c’è solo emozione e istinto, la vera essenza, quasi inconsciamente decide di dipingere gli animali selvaggi, che vivono allo stato brado, come elefanti, rinoceronti e altri di grossa taglia, senza però far trasparire la loro pericolosità: “Chi guarda le mie tele dice che sembra che questi animali tengano compagnia, che io riesca ad ingentilirli. Nei miei dipinti concentro la mia attenzione sul muso dell’animale dando l’impressione che guardi, infatti è rarissimo che io rappresenti un animale a figura intera. Nello sguardo c’è l’indole, l’anima di queste creature, e io cerco di coglierla, di trasmetterla e lo spettatore si identifica in un animale piuttosto che in un altro”.
Le estati trascorse tra gli affascinanti boschi della Barbagia, di cui i suoi nonni erano originari, hanno segnato in modo talmente indelebile Tiziana da indurla poi a dipingere gli animali della nostra terra, le specie endemiche della Sardegna: “Anche in questo caso ho dipinto solo animali selvatici, tantissimi a rischio di estinzione, come il muflone, il cervo sardo e il grifone di cui esistono solo 30 esemplari in tutta la Sardegna. Attraverso la pittura cerco di rendere omaggio a queste creature, questo è l’obiettivo, non solo artistico ma anche divulgativo, didattico e scientifico della mia mostra “Tiliguerta”, dove espongo la mia collezione sarda. La mostra è stata curata dalla giornalista e critica d’arte Alessandra Menesini, ed è stata esposta alla Fondazione Bartoli Felter, in Via XXIX Novembre a Cagliari, riscuotendo un ottimo successo di pubblico e una grande risonanza mediatica, nonostante il difficile periodo causato dal coronavirus”.
Dopo l’apprezzamento avuto a Cagliari, ora la pittrice sta cercando di rendere Tiliguerta una mostra itinerante, anche grazie ai contatti con vari comuni ed enti impegnati nella salvaguardia degli animali: “Vorrei che anche nelle altre località della Sardegna le persone potessero conoscere queste specie, ecco perché durante la mostra, accanto ad ogni quadro, inserisco una scheda con la descrizione dell’animale, il numero di esemplari rimasti e i luoghi dove trovarli. In futuro, essendo io un’insegnante, mi piacerebbe che potessero visitarla anche le scuole. La mostra itinerante non è ancora partita perché aspetto tempi migliori, magari poco prima dell’estate”.
Oltre a questa mostra, Tiziana Sanna è già all’opera per la realizzazione di altri progetti: “Cerco di partecipare a concorsi, in particolare di animal art, voglio portare la mia arte anche al di fuori dell’Isola. Da settembre faccio parte della prestigiosa piattaforma web Artonline20, ideata e gestita da Simona Occioni, Presidente della Fondazione Mazzoleni, e da Bruno Tanzarella, cofondatore di Art Events. Inoltre, sto lavorando ad una nuova collezione, dove i soggetti saranno sempre gli animali, soprattutto della savana. Il filo conduttore sarà l’oro, i supporti, che siano tele o lastre di metallo, saranno dorati, ma lo stile sarà sempre l’iperrealismo”.