di STEFANO AMBU
I sardi nel mondo iscritti all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’estero) sono 123.212. Ma l’87% non è andato lontanissimo: vive in Europa, quasi la metà tra Francia e Germania.
Solo il 9,2% è andato a finire in America. Basse percentuali in Africa, Asia e Oceania, con un picco dell’1,6% tra Australia e Nuova Zelanda. Sono i numeri presentati oggi dal ricercatore Marco Sideri, nel corso di un incontro, Sardi nel mondo 2020, organizzato da Acli Crei.
La maggior parte dei sardi all’estero ha un’età compresa tra 25 e 64 anni. Ma è forte anche la percentuale di giovani sotto i 24 anni: 26.256. I sardi in Europa sono soprattutto in Germania e Francia: i due Paesi accolgono circa il 47% degli emigrati. Gli altri si dividono in particolare tra Belgio, Regno Unito, Svizzera. In America lo Stato più “sardo” è l’Argentina, seguito da Stati Uniti, Brasile e Canada. I giovani finiscono soprattutto in Germania, Francia, Belgio e Regno Unito. Mentre il Paese più accogliente per gli over 65 è la Francia.
“Sarebbe bello incoraggiare e incentivare politiche di ritorno sia per i giovani sardi, sia per gli over 65”, ha detto Mauro Carta, presidente Crei-Acli
D’accordo anche l’assessora regionale del Lavoro Alessandra Zedda che però, sta puntando, anche a mantenere vivo il legame tra chi è fuori e la Sardegna: “Portano l’immagine dell’isola nel mondo – ha spiegato – e sono dei testimonial non solo dei nostri prodotti gastronomici ma di tutto il territorio. Stiamo incentivando anche l’uso dell’attrezzatura tecnologica in questi tempi di pandemia per stare più vicini e progetti per rimanere in costante collegamento. Mi piacerebbe in futuro che più che di circoli si parlasse di comunità”.
Un’indagine sui dati Aire ha evidenziato che il Comune sardo che, in rapporto al numero di abitanti, ha dato più emigranti è Bidonì, in provincia di Oristano, con il 72%. Seguito da Sindia, Senis, Montresta e Ballao. I circoli sardi nel mondo sono 110 e coinvolgono circa 30mila associati. Il numero più alto di comunità è in Germania: 10. Sulla possibilità di ritorno critico Alberto Delogu, da Ginevra: “Chi è andato via lo ha fatto anche perché non soddisfatto del sistema scolastico e universitario e della possibilità di fare impresa. Bisognerebbe cambiare queste condizioni, che non dipendono comunque dalla Sardegna. Vedo più possibile un ritorno per chi continua a vedere la Sardegna come un punto di riferimento. Ma solo dopo che ha finito di lavorare”.
questo dato riguarda solo quelli che hanno la cittadinanza italiana e quindi non ricomprende anche seconde e terze e quarte generazioni, giusto?
Un ramo della mia famiglia ( la sorella della mia trisnonna erano 7 sorelle ) parti in Brasile da Atzara …nei primissimi anni del 900… credo sia quella EMIGRATA più lontana ..dal mio areu. E i discendenti .. vennero ad Atzara in cerca di atti e documenti per il riconoscimento della cittadinanza italiana … ed incapparono proprio in una discendente di una sua sorella … e così ricostruirono parte della loro linea parentale ( che ancora oggi stiamo ricostruendo) pero gli venne riconosciuta la cittadinanza italiana .
Ottobre 2020
“Se nel 2006 gli italiani regolarmente iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) erano 3.106.251, nel 2020 hanno raggiunto quasi i 5,5 milioni: in quindici anni la mobilità italiana è aumentata del +76,6%, con un incremento pari a quello registrato nel Secondo Dopoguerra”.
Non tutti sono iscritti all’ Aire…ho sempre sentito parlare di alcuni milioni…mi sembrano pochini i 124 mila 🙄