A 35 anni da quel 26 aprile 1986, quando ci fu la tragedia di Chernobyl: un’esplosione paragonabile a 100 bombe nucleari analoghe a quelle che nel 1945 avevano sterminato Hiroshima e Nagasaki. Un disastro che colpì in particolare la Repubblica di Bielorussia, dove è ricaduto oltre il 70% del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale nucleare esplosa. Nei territori contaminati sorgevano per 3678 centri abitati, fra città, piccoli paesi e villaggi con una popolazione di 2,2 milioni di abitanti. E in questi anni si è creato un forte legame tra la Bielorussia e la Sardegna, che ha accolto molte delle persone che nelle settimane e nei mesi successivi al Disastro, fra cui vigili del fuoco, operai, ingegneri, scienziati e militari, hanno lavorato per cercare di mettere in sicurezza il territorio, proteggendo non solo il loro paese, ma anche l’Europa e il mondo, divenendo dei veri e propri scudi umani, fermando la diffusione dei radionuclidi a scapito della loro salute.
In occasione della ricorrenza, il Console onorario della Bielorussia a Cagliari, Giuseppe Carboni, ha voluto ringraziare la Sardegna, che è stata fra le regioni che più hanno teso la loro mano per accogliere bambini e famiglie bielorusse in un movimento di solidarietà che continua ancora oggi, anche se, date le note vicende legate all’emergenza sanitaria COVID-19, hanno bloccato le accoglienze in programma dal marzo 2020 ad oggi. L’auspicio che si è fatto Carboni, è che presto si possa tornare alla realizzazione dei programmi di accoglienza temporanea, nella massima salvaguardia della salute dei minori, delle famiglie accoglienti e dei loro familiari, dei volontari e accompagnatori che sono protagonisti di queste splendida pluriennale esperienza di solidarietà. “Un forte e sentito ringraziamento va alle famiglie e ai volontari delle associazioni e alle istituzioni italiane per tutto quanto hanno fatto in questi anni, non solo con le accoglienze dei bambini, ma con una miriade di progetti di cooperazione, sociali e umanitari in loco dal valore inestimabile – ha detto Carboni -. Grazie per la generosità, per la costanza, per l’impegno a favore dell’infanzia bielorussa”.