di ENZO CUGUSI
Sta per prendere il volo il progetto “ITACA”. L’iniziativa verrà presentata alle ore 10:30 del 17 aprile 2021, tramite la pagina Facebook dell’Associazione Malik. Itaca può essere definito un progetto pilota, sperimentale, estendibile e replicabile; che mira a connettere e valorizzare gli emigrati barbaricini residenti nelle principali città italiane ed europee, coinvolgendoli attivamente nell’ ideazione e formulazione di una strategia di sviluppo locale intelligente. Itaca è stato presentato, in qualità di capofila, dall’Unione dei Comuni di Barbagia (composta da Gavoi, Lodine, Ollolai, Olzai, Oniferi, Ovodda, Sarule e Tiana) alla Fondazione di Sardegna, principale ente finanziatore del progetto, mentre il ruolo dell’Associazione Malik è quello di partenariato e coordinatore. Con il progetto Itaca si intende attenuare la vulnerabilità sociale della Barbagia, contrastando lo spopolamento e i principali fenomeni che ne sono alla base, attraverso un partenariato internazionale e complementare, costituito da associazioni culturali regionali che si occupano di sviluppo locale e politiche giovanili, circoli dei sardi in Italia e all’estero, centri di documentazione sull’emigrazione, reti informative europee e dipartimenti universitari. Altri destinatari del progetto sono: i giovani del territorio, i Comuni della Sardegna, la Regione Autonoma della Sardegna, la società civile, gli organi di stampa regionali, nazionali ed europei.
Il progetto intende raggiungere i seguenti obiettivi: connettere, coinvolgere e valorizzare gli emigrati barbaricini; creare occasioni di apprendimento, crescita, confronto e contaminazione reciproca; ideare una strategia di sviluppo locale “smart” (intelligente) partecipata che coinvolga sia gli emigrati che i residenti, valorizzando le loro conoscenze e competenze complementari e trasversali; creare nuove opportunità lavorative per i giovani emigrati e residenti; favorire lo sviluppo imprenditoriale della Barbagia; ripopolare i borghi in chiave innovativa, in funzione del mutato scenario dovuto agli effetti della pandemia di Covid-19. Per raggiungere tali obiettivi, sono state individuate azioni strutturate e innovative, come il censimento ed il profiling degli emigrati barbaricini, la creazione di una piattaforma strutturata come una “Social Community”, che vedrà anche l’esistenza di un Blog apposito, articolato in varie sezioni per aree tematiche, e la creazione di un canale YouTube. Inoltre, saranno organizzati Webinar, interviste e incontri tematici mirati alla condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche. Il progetto prevede anche la realizzazione di incontri di progettazione partecipata, mirati alla formulazione di una strategia di sviluppo locale intelligente, formulata in linea con la Programmazione 2021-2027 della Politica di Coesione europea e, conseguentemente, finanziabile e sostenibile.
Altri partners del progetto saranno: Associazione dei sardi in Torino Antonio Gramsci Torino, Università degli Studi di Cagliari Dipartimento Scienze Politiche, Associazione Culturale Terras Seneghe, Associazione Nino Carrus Borore, Camera di Commercio dell’Industria Italiana in Polonia, Associazione dei Sardi IL GREMIO Roma, Associazione Culturale Incantos Copenaghen, Assotziu Tzirculu Ichnusa Madrid, Circolo Culturale Su Nuraghe Biella, Circolo Sardegna Bologna, Comune di Asuni Museo emigrato, Laboratorio Sardegna di Dentro Gavoi, CREI – Comitato Regionale Emigrazione Immigrazione, Eurodesk Italy, Agenzia LAORE Sardegna.
Come mai Bitti non figura nell’Unione dei comuni di Barbagia ?
Come mai non sono inclusi gli emigrati barbaricini nei paesi extra-europei?
il progetto pilota vede coinvolti gli emigrati degli 8 comuni dell’Unione comuni della Barbagia (Oniferi, Sarule, Lodine, Ollolai, Tiana, Ovodda, Ollolai e Gavoi) ovunque residenti. Dopo il primo report il progetto sarà esteso a tutti i comuni sardi