SARDEGNA FUORI DALLA LEGALITA’: VACCINI NEGATI AI FRAGILI MA NON AGLI AMICI DEGLI AMICI

di GIANCARLO GHIRRA

Da lunedì 12 aprile la Sardegna è zona rossa, ma in realtà da tempo il colore della vergogna appartiene a questa povera Isola, benedetta dalla natura ma sfortunata perché in mano ad amministratori incapaci e spesso protagonisti di vere e proprie illegalità. Lasciamo stare i pranzi fuorilegge di uomini pubblici, vicenda squallida sulla quale si attendono decisioni all’altezza della gravità dello sfregio alla decenza. Lasciamo stare le leggi destinate a spendere altri soldi dei cittadini per creare gruppi di potere extraistituzionali mentre non vengono concessi i finanziamenti (già decisi dall’Assemblea regionale) alle principali vittime economiche della pandemia: fra gli altri ristoratori, baristi, piccoli imprenditori, attori, cantanti, lavoratori dello spettacolo e dello sport.

Ma ora cresce la rabbia per la vergogna di migliaia di pazienti fragili ai quali vengono negati i vaccini. Cardiopatici, diabetici, pazienti oncologici attendono vanamente di essere vaccinati mentre si scopre che nell’Isola sono state somministrate illegalmente numerose dosi agli amici dei potenti di turno: si sa di qualche amministratore comunale (non tutti, perché tanti sono persone oneste) e di atri privilegiati. Ma si sa troppo poco, e, soprattutto, non si sa se la magistratura e le forze dell’ordine stiano indagando su eventuali reati. La pandemia ha stravolta la vita delle persone, non è il caso che venga stravolta anche la legalità. Non sarebbe male se gli organi di informazione, ma soprattutto gli inquirenti, contribuissero a riportare chiarezza, trasparenza e serenità in una Regione nella quale emergono troppi errori.

Parallelamente è indispensabile che i pazienti fragili vengano immediatamente vaccinati. Se non hanno il necessario senso di dignità e onore richiesto dalla Costituzione a chi occupa cariche pubbliche, gli amministratori abbiano almeno la percezione che rischiano di diventare responsabili di veri e propri crimini.

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Un commento

  1. Grazie per questo articolo Giancarlo

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