In Sardegna al 31 dicembre 2019 abitavano 1.611.621 persone, con una riduzione di 10.636 abitanti (-6,6 per mille) rispetto all’anno precedente e di 27.741 abitanti (-2,1 per mille in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011. Lo rileva l’Istat attraverso i dati emersi con le prime due rilevazioni del Censimento permanente della popolazione.
Rispetto al 2011 i residenti diminuiscono in tre province, con leggeri aumenti per Cagliari e Sassari. Il calo è maggiore a Oristano e Sud Sardegna (-6,3 per mille in media annua). Il 26% dei residenti è nella provincia di Cagliari dove la densità abitativa dal 1951 sale da 164 a 339 abitanti per km2.
Il comune più popoloso si conferma essere il capoluogo, Cagliari, con 151 mila abitanti, quello più piccolo è Baradili, in provincia di Oristano, con 77 abitanti. La popolazione residente si caratterizza per una maggiore presenza di donne – sono 819.925, il 50,9% del totale e l’età media è 46,8 anni contro i 45,2 dell’Italia. “Il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi superiori alla media nazionale – spiega l’Istituto di statistica – Tutte le classi di età sotto i 45 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011”.
Il comune “più giovane” è Girasole, in provincia di Nuoro, con una età media di 41,4 anni; quello “più vecchio” è Semestene, in provincia di Sassari, dove l’età media è pari a 58,5 anni.
Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 6,9% in media ogni anno. I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le province, con punte più elevate a Cagliari (+8,2% in media annua) e Sassari (+6,8%).
Ad abbassare la media ci pensano però gli stranieri presenti nell’Isola che mostrano un’età media più bassa di 9,7 anni rispetto a quella degli italiani (37,4 anni contro 47,1 anni nel 2019).