Tirrenia chiude dal 1° dicembre tutti i collegamenti in convenzione con la Sardegna e annuncia centinaia di licenziamenti “a causa della situazione di incertezza in merito alla proroga della Convenzione del servizio di continuità territoriale marittima”. Lo fa sapere William Zonca segretario generale della Uiltrasporti dell’Isola che annuncia la mobilitazione e chiede un intervento del ministero dei Trasporti e della Regione Sardegna: “Non possiamo permetterci una ulteriore riduzione dei collegamenti con la Penisola perché è a rischio l’economia di un intero territorio”.
In particolare, senza risposte sulla convenzione, saranno chiuse le tratte Genova-Olbia-Arbatax, Napoli-Cagliari, Cagliari-Palermo, Civitavecchia-Arbatax-Cagliari.
Restano invece in piedi i collegamenti merci e passeggeri da e per la Sardegna Civitavecchia-Olbia e Genova Porto-Torres e la tratta merci Livorno-Cagliari e le altre tratte non citate da Tirrenia. Nella lettera alle istituzioni la compagnia di navigazione ricorda che ad oggi, sono rimaste senza riscontro, le richieste sulla conferma in merito alla proroga della Convenzione per i collegamenti in continuità territoriale marittima scaduta lo scorso 18 luglio. Non solo, Tirrenia è pronta a chiedere il corrispettivo dei servizi effettuati da luglio sino ad oggi.
“Siano fortemente preoccupati per la riduzione delle possibilità di movimento dei passeggeri e delle merci in Sardegna con questa contrazione delle rotte – osserva Zonca – ed esprimiamo molta preoccupazione per i quasi cinquecento marittimi i cui posti di lavoro sono messi a rischio da questa presa di posizione di Tirrenia”.
“La notizia che il gruppo di Onorato Moby Cin Tirrenia potesse interrompere tutte le tratte non remunerative era nell’aria. Già da tempo il gruppo minacciò quello che adesso pare sia realtà. La questione però non può essere gestita e governata in questo modo”. Lo sostiene il segretario generale Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu in merito all’annuncio di Tirrenia di fermare alcune tratte in convenzione. “Il Governo e la stessa Regione non possono fare da spettatori lasciando che un armatore che ha goduto di 72 milioni all’anno metta a rischio migliaia di persone e lasci senza collegamenti la Sardegna- aggiunge – Che la convenzione fosse scaduta e che fosse in proroga lo si sapeva da tempo. Per questo ho chiesto un intervento risolutore. Ma nessuno si è mai preoccupato. – attacca – Anzi, la Regione ha giocato a scarica barile. Infatti, è vero che la competenza di questa materia è del governo ma, la Regione avrebbe a sua volta dovuto incalzare, presentando ipotesi di collegamenti da e per la nostra isola rispetto alle necessità di mobilità delle persone e delle merci”. “Adesso si dovrà agire in emergenza – chiosa il segretario Filt – per scongiurare nell’imminente periodo festivo un vuoto di collegamenti che comprometterebbe realmente una grande parte della economia sarda nonché un vero e proprio isolamento”.
Sarebbe il momento di pensare alle altre compagnie navali che in questi anni e senza contributi statali hanno assicurato migliori servizi nelle tratte da e verso la Sardegna a prezzi decisamente più competitivi.