1920-2020, COMPIONO IL TRAGUARDO DEI 100 ANNI I VERSI DEI “MUTOS” DEL POETA SARULESE SALVATORE SINI, CHE MESSI IN MUSICA DAL COMPOSITORE GIUSEPPE RACHEL DIVENNERO LA CELEBRE CANZONE SARDA “IN SU MONTE ‘E GONARE”

di MICHELE PINTORE

Un caldo pomeriggio del 27 luglio dell’anno 1915 l’avvocato-poeta Salvatore Badore” Sini “ (Sarule 1873 – Nuoro 1954) componeva i versi di “A Diosa”, un canto d’amore concepito e scritto nella struttura di un canto popolare, che rivestito dalla struggente musica del compositore Giuseppe Rachel (Cagliari 1857 – Nuoro 1937) diventerà in seguito la famosa canzone “Non potho reposare”: un brano ormai diventato una vera e propria icona musicale che con immutata freschezza rappresenta la Sardegna nel mondo. Oltre un secolo è passato da quel caldo pomeriggio nuorese che vide la nascita di “A Diosa”, e già un altro storico appuntamento si profila sull’orizzonte della storia musicale sarda,  sempre frutto della felice collaborazione Sini-Rachel: il raggiungimento del traguardo del secolo dei bellissimi versi dei “Mutos”, composti dall’avvocato-poeta nel 1920, che il 21 luglio 1921 incontrando la  musica del compositore  cagliaritano divennero in seguito  il famoso canto d’amore “In su monte ‘e Gonare” (con le varianti: “In su monte Ortobene” e “In su monte Limbara”). Un brano che a tutti gli effetti può considerarsi un vero e proprio gioiello musicale  frutto del canto tradizionale sardo. Il maestro Giuseppe Rachel, infatti, a differenza di “A Diosa”-“Non potho reposare” (di cui scrisse appositamente la musica = “musica d’Autore” -), per quanto invece riguarda i “Mutos”-“In su Monte ‘e Gonare”, attinse a piene mani dalla grande tradizione musicale sarda dei “Mutos de amore”, ovvero mottetti dal contenuto amoroso, musicati sul tema melodico barbaricino; dove esaltando la bellezza della donna amata “una sirena”, tocca toni galanti e raffinati, che rivelano sensibilità e senso artistico in un misto di malinconia e disperazione per amori perduti o non corrisposti.

In su monte ‘e Gonare/ cantat una sirena, / chi cantat notte e die./ In su monte ‘e Gonare/ si non mi dan’ a tie/ mi trunco carchi vena/ e mi lasso isvenare.  

Per ricordare il traguardo del secolo raggiunto da questa bellissima pagina del canto tradizionale sardo, che resta e resterà sempre nel cuore dei sardi soprattutto di quelli che vivono lontano dalla nostra Isola, vi invitiamo a visualizzare il filmato

oppure su YOUTUBE al titolo: In su monte ‘e Gonare compie cento anni

Versione musicale del Coro Barbagia di Nuoro, anno 1966, direttore Banneddu Ruiu, tenore solista Giuseppe Tanchis. 

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