di ENNIO PORCEDDU
3 maggio 2020, possiamo annottare nella storia che in Sardegna è successo qualcosa d’importante, di grandioso. Qualcosa al quale possiamo essere orgogliosi, e che, nonostante il momento in qui viviamo per la pandemia che ancora imperversa in, Italia e nel mondo, il santo protettore è riuscito a partire per Nora, luogo del suo martirio, alle ore 9 e 21.
Sono immagini di grande suggestione che possono essere sentiti dalla popolazione. Il santo è sistemato nella teca a Lui riservata e dopo esser trasportato dal Pick Up della Croce Rossa, inizia il lungo cammino, accompagnato dall’Alternos Raffaele Onnis. Lungo il cammino, seguito dalle forze dell’ordine, il corteo si è avviato lungo la 195 verso la chiesetta di Nora intitolata al santo Martire.
Il corteo di Sant’Efisio, dopo aver attraversato Capoterra e Frutti D’Oro, ha preso la carreggiata per la Saras e Sarrock verso Villa S. Pietro e Pula. Lungo il cammino, ai bordi della carreggiata, si vede qualche persona che trasgredendo le disposizioni del governo, ha voluto assistere al passaggio del santo Glorioso. Un appuntamento cui molti non hanno voluto mancare. Dopo aver attraversato Villa San Pietro, il corteo s’inoltra verso Pula, dove la comunità dei fedeli non ha potuto esimersi dall’assistere al passaggio del loro santo.
Dopo aver attraversato lo svincolo, il Santo entra dentro la cittadina di Pula per avviarsi verso la dimora di Nora, dove davanti alla piccola chiesetta romanica a Lui intitolata e che lo ha visto martirizzato dove è stata preparata sa Ramadura. Nell’ultima tappa del suo cammino, molti fedeli sono presenti lungo la strada e dai balconi per onorare il santo di tutti, con una marea di applausi e una pioggia di fiori è lanciato lungo il passaggio del santo. IL Pick Up si ferma davanti alla piccola chiesetta e la teca con il Santo è appoggiata su una base, tutto avviene nel profondo silenzio, poi la statua è portata dentro la chiesetta e sistemato nell’altare. Qui è stato martirizzato il 15 gennaio 303 secondo la tradizione popolare. Nel 1548, la municipalità, riconoscendosi debitrice versi il santo, istituì una rendita per le celebrazioni di Messe nella chiesa del Santo sito nel rione Stampace e da 364 anni avvia una processione che lo porta, con grande sfarzo e gioia per le strade di Cagliari fino alla chiesetta di Nora dove lui è stato martirizzato.
Ora, un rappresentante della confraternita di S. Efisio legge una missiva “Beni torrau a Pula, beni beniu , Santu devotu”. Poi la sindaca chiede al santo di intercedere perché i giovani possano trovare speranza e lavoro. Subito dopo Il parroco Marcello Loi e il vescovo di Cagliari hanno celebrato la Santa messa, mentre i pulesi e tutti i sardi seguono la diretta attraverso la tv. Nell’omelia l’Arcivescovo Monsignor Giuseppe Baturi, chiede a Sant’Efisio che faccia finire questa situazione di grave crisi per colpa della Pandemia, e che ritorni il sereno, specie per i giovani affinché trovino il lavoro. “Accogli Martire Benedetto la nostra supplica”.
Dopo il santo martire è rimesso nella teca per ripartire verso Cagliari, verso la sua chiesa. Il cammino questa volta è veloce verso la Statale 195 e a ritroso da Nora verso Stampace. Alle ore 13 e 20 il santo giunge nella sua dimora cagliaritana dove stazionerà fino all’anno prossimo. Ora con la Santa Messa a Nora e il rientro nella sua chiesetta di Stampace il voto è sciolto, con la speranza che Sant’Efisio intervenga perché cessi questa Pandemia che affligge tutti i sardi e tutto il mondo.