di PAOLO PULINA
In questo sito web sono stati pubblicati due miei ampi articoli sopra il medico-poeta “su dottore Franciscu Dore de Posada”, autore di “Su Triunfu d’Eleonora d’Arborea”, poema epico di 1889 ottave.
Nei due interventi ho inserito la seguente osservazione: «Di Francesco Dore sappiamo di più dalle lettere di “raccomandazione” dello Spano (che ho potuto leggere grazie alla ricerca di Luciano Carta)».
A distanza di un bel po’ di anni, tramite Tottus In Pari, mi giunge la richiesta di una delucidazione.
«Egregio dott. Pulina, sono una docente di scuola elementare che si diletta ogni tanto in ricerche su personaggi sardi. Intanto i miei complimenti per tutto il lavoro svolto finora e per quello che ancora ha da proporci come sardi in primis e come cittadini di questa nazione che troppe volte si dimentica della nostra Sardegna. Avrei bisogno di porle un quesito. In riferimento al carteggio dello Spano curato egregiamente da Luciano Carta, lei afferma di aver capito molto del dott. e poeta Francesco Dore dalla corrispondenza dello Spano che ne fa delle raccomandazioni. Chiedo scusa se la domanda è banale. Ma in quali lettere si trovano tali raccomandazioni? Leggendo i 3 libri di Carta non ho trovato traccia di esse e il nome di Dore (a parte Melchiorre) non è presente neanche nell’elenco. Le sarei molto grata se mi desse le indicazioni giuste, forse ho sbagliato nel cercare? In attesa di una sua risposta positiva le auguro buon lavoro e la saluto cordialmente. Andreana Deledda»
Gentile signora Andreana, la ringrazio dell’attenzione. Rispondo al suo quesito. Come lei avrà visto, i tre volumi finora editi dell’Epistolario “Giovanni Spano e i suoi corrispondenti”, curati da Luciano Carta e pubblicati da Ilisso, coprono gli anni 1832-1842 (vol.1), 1843-1855 (vol. 2), 1856-1860 (vol. 3). Negli articoli sopra citati ho detto che Francesco Dore (data di nascita 1833, a Posada) deve la sua fama di poeta per la sua opera pubblicata inizialmente a fascicoli nel 1870. Preciso ancora una volta che nella scheda bibliografica del Catalogo on line dell’ICCU (Istituto Centrale del Catalogo Unico delle biblioteche italiane) l’autore di “Su triunfu d’Eleonora d’Arborea o siat su mundu, s’umanidade, su progressu: poema epico in ottava rima” è indicato con il doppio cognome, quindi Franciscu Dore Satta de Posada, e che le note tipografiche sono «Calaris, Dai s’imprenta de A. Alagna, 1870-1871, 2 voll., pp. 639».
La “raccomandazione” di quest’opera da parte di Giovanni Spano (che è omaggiato con alcune ottave nel ponderoso poema) poteva essere solo posteriore alla pubblicazione dei due volumi e infatti nell’Epistolario lo studioso siciliano Giuseppe Pitrè in una lettera del novembre 1872 ringrazia Spano per avergli inviato una copia dell’opera e a sua volta Spano, nello stesso mese, risponde a Pitrè pregandolo di farne una segnalazione. Queste due lettere io ho potuto conoscerle grazie a Luciano Carta, che da tempo ha concluso la sistemazione di tutte le lettere ricevute e amorosamente custodite da Spano (come si sa, pochissime sono, invece, le lettere di Spano conservate dai suoi corrispondenti o pervenuteci, in qualche limitato caso, perché il Canonico ploaghese ne aveva tenuto una copia) e che attende che si trovino i finanziamenti necessari per completare la pubblicazione dei volumi quarto, quinto e sesto di questo importantissimo patrimonio epistolografico. Le due lettere del novembre 1872 andrebbero nell’ultimo volume.
Speriamo che la Regione Sardegna e altre Istituzioni culturali sarde si impegnino a reperire i fondi necessari per portare a compimento questo progetto editoriale che costituisce un dovere sia nei confronti di un intellettuale a valenza europea come Giovanni Spano (bene ha fatto, recentemente, “La Nuova Sardegna” a dedicargli un volume nella serie “Storia di Sardegna. I Grandi Personaggi”) sia nei riguardi di uno studioso serio e preparato come Luciano Carta, che al carteggio di Giovanni Spano ha riservato uno studio pluridecennale.