di ANTONIO CARIA
Creare un ponte tra la Sardegna e l’India grazie a Life After Oil, il festival sardo dedicato all’ambiente e ai diritti umani. Il direttore artistico della rassegna nata nel 2014, Massimiliano Mazzotta, è in tour nel paese asiatico.
Uno degli appuntamenti è stato a Hyderabad, settima metropoli indiana come numero di abitanti, dove ha incontrato migliaia di bambini e ragazzi girando diverse scuole con una selezione di cortometraggi.
«Cerchiamo – ha dichiarato Mazzotta – di aprire un ponte tra l’isola e l’India, una grande nazione in crescita. È il Paese asiatico dove parlano inglese meglio di tutti, già da bambini. Abbiamo mostrato a giovanissimi alunni una lista di film che dovevano valutare in una scheda e per l’occasione hanno anche studiato la Sardegna. Nella prima scuola che abbiamo visitato i bambini ci hanno fatto una sorpresa emozionante: regalato centinaia di disegni riguardanti l’isola. Un tour reso possibile grazie a V.V. Maheshwar Rao, consulente indiano per diversi».
I prossimi impegni saranno al Golden Triangle International Festival a Bhubaneswar e soprattutto quello al forum internazionale “Difficult dialogues” in programma a Goa dal 14 al 16 febbraio, dove è stato invitato dalla fondatrice Surina Narula.
«Voglio ringraziare – ha concluso Mazzotta – i sindaci Tiziano Lasia, di Martis, Antonia Diana, di Stintino, Franco Saba, di Ottana, Stefano Pisciottu, di Santa Teresa. E sempre per Santa Teresa che è diventata la sede principale del festival, l’assessora alla cultura e al turismo Stefania Taras. La manifestazione è cresciuta grazie a loro e al fondamentale contributo della Fondazione Sardegna Film Commission, con la direttrice Nevina Satta e tutto lo staff. Ci sostengono anche in questo viaggio in India».